
La vicepresidente della Regione Toscana con delega all’Istruzione, Stella Targetti, ed il direttore generale dell’USRT, Angela Palamone, hanno firmato oggi, 2 dicembre, il testo di un avviso pubblico che destina nuovi fondi alla sperimentazione di nuove azioni volte all’integrazione degli alunni disabili nelle scuole toscane. Il testo, disponibile on-line alla pagina web www.toscana.istruzione.it, prevede l’attivazione di 6 tipi di azioni volte a migliorare il rapporto degli alunni diversamente abili:
1. Ore aggiuntive per attività di insegnamento;
2. Ore aggiuntive per attività funzionali alla sperimentazione;
3. Attività di laboratorio e/o potenziamento delle ore di assistenza educativa;
4. Attività di assistenza e/o sorveglianza per personale ATA;
5. Attività di formazione per dirigenti, docenti, personale ATA e familiari
6. Attività di tutoraggio alla sperimentazione;
Nelle scuole secondarie le domande di partecipazione all’assegnazione dei finanziamenti regionali (1 milione di euro) e dell’USRT (270.000 euro) potranno essere presentate dai consigli di classe, mentre nelle scuole primarie e dell’infanzia da gruppi di docenti che insegnano nelle classi in cui sono inseriti gli alunni disabili. Le domande potranno essere consegnate entro il 15 dicembre, e le attività sperimentali approvate dovrebbero iniziare con i primi mesi del 2012. «Ci muoviamo in una logica completamente nuova: un cammino che punta a coinvolgere docenti, collaboratori e compagni di classe per mettere al centro i disabili e garantire un contesto educativo che sia accogliente e inclusivo», ha dichiarato Angela Palamone. «Abbiamo compiuto la scelta di mettere in campo risorse finanziarie concrete in un momento di evidenti e grandi difficoltà per la finanza pubblica – ha asserito invece Stella Targetti – ma diamo avvio a un percorso assai più profondo che nel medio periodo contribuirà ad aggiornare le linee di indirizzo per l’integrazione scolastica dei disabili e di proporre un piano capace di coinvolgere docenti, personale scolastico e gli stessi studenti alla gestione dell’incontro con l’altro attraverso processi concreti di innovazione».