25 aprile: Bocci non partecipa, critiche da Arci e Cgil

Firenze – Il candidato del centro destra alle elezioni amministrative del 26 maggio Ubaldo Bocci ha confermato la sua intenzione di non partecipare alle manifestazioni per celebrare l’anniversario della Resistenza e della liberazione dal nazifascismo.

“Non andrò al corteo del 25 aprile – ha affermato in una nota diffusa alla stampa – perché purtroppo quella che dovrebbe essere una celebrazione condivisa sul momento fondativo dell’Italia democratica da tempo si è trasformata in una liturgia ideologica, divisiva, di cui si è appropriata solo una parte politica (peraltro riducendo a un colore unico un fenomeno complesso e plurale come la Resistenza). Come altri anni, parteciperò a un’iniziativa che coinvolge il mondo del disagio sociale, degli esclusi, degli ultimi di oggi. Preferisco stare con la testa nel 2019 e nei problemi del 2019, piuttosto che imprigionato nel Novecento.”

La posizione di Bocci è stata duramente criticata dalla Cgil e dall’Arci. Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze, ha detto che un candidato al governo di una istituzione importante come il Comune di Firenze, città medaglia d’oro della Resistenza, dovrebbe avere rispetto e onorare questa giornata, perché senza il 25 aprile non ci sarebbero le istituzioni democratiche”.

“Il 25 aprile non è una festa divisiva, ma che unifica tutta Italia, perché è semplicemente la Festa in cui si celebra la fine della dittatura in questo paese – questa la posizione dell’Arci di Firenze– . Non è ideologizzata, ma è una festa che sancisce la propria appartenenza democratica, la fiducia nei principi di collaborazione e solidarietà e il rifiuto di ogni violenza e di ogni fascismo. È una festa fondamentale per chi crede nella democrazia, per chi promuove il confronto e il dialogo. Può non riconoscersi nel valore fondativo del 25 aprile solo chi non crede nei valori che il 25 aprile celebra: ovvero la libertà e la partecipazione democratica alla vita pubblica da parte delle cittadine e dei cittadini tutti, senza distinzioni. Ci pare del tutto evidente che chi non celebra questa data – sia che lo faccia per motivazioni ideologiche sia per bieco opportunismo elettorale – non si riconosce in questi valori e pertanto, non dovrebbe nemmeno candidarsi a rappresentare una qualsiasi delle Istituzioni che sulla Costituzione antifascista affondano le proprie radici”.

 

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