energee3
logo stamptoscana
Edizioni Thedotcompany

Emanuele Fittipaldi, “Lussuria”

Firenze – In collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Prato e promossa dall’Associazione  Kiwanis International Club di Prato,condotta dal giornalista Stefano Coppini,è stata inaugurata la ventitreesima edizione di “Libri d’Italia”la rassegna letteraria che si articolerà in sei incontri,ad ingresso libero, che si svolgeranno da questo mese fino a maggio nella cornice del Teatro Cicognini,con gli scrittori Fittipaldi,Beha,Lilin,Maurizio Ferrini,Porro  e Affinati.

Un’iniziativa che anche quest’anno intende porre l’accento anche sui quei temi che oggi appassionano l’opinione pubblica perchè assecondano quel desiderio  di fare luce su quelle zone d’ombra che investono le istituzioni laiche e religiose che sono i pilastri su cui si basa la nostra società. Si comincia con Emiliano Fittipadi nota firma del settimanale L’Espresso, che ha presentato  il suo nuovo libro Lussuria , un’inchiesta sullo scandalo della pedofilia nella Chiesa. Un’opera ampiamente documentata che svela chi in Vaticano pecca contro il sesto comandamento,rivela il silenzio colpevole di chi conosce certe verità e non parla distruggendo le vite di persone innocenti.

Il titolo riporta,per ammissione del suo stesso autore,ai sette peccati capitali, come quello scelto per il suo primo lavoro “Avarizia”,che gli costò insieme al giornalista Gianluigi Nuzzi di Mediaset, autore del libro “Via crucis”, un’indagine nell’ambito dell’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati della Santa Sede,anche in merito «alla diffusione del documento» riguardante l’Apsa, l’organismo vaticano competente per l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica.

Ma “quando il giornalismo d’inchiesta scoperchia scandali e segreti che il potere, anche quello temporale del Vaticano, vuole tenere nascosti, quel potere si difende, contrattaccando;è un rischio che fa parte del mio mestiere”,cosí in apertura Emiliano Fittipaldi ,rivendicando il suo ruolo di giornalista d’inchiesta che poi aggiunge: -“Se uno fa bene il proprio lavoro, rispettando le regole, rispettando la deontologia, non ha nulla da temere-“.

Se nel primo libro in primo piano c’erano gli scandali economici della Chiesa: ruberie, irregolarità,donazioni e ospedali, conti correnti segreti e compravendite immobiliari, apertamente in contrasto con i dettami della Chiesa,(non mancano documenti dai quali emergono i dettagli di una grande truffa, il concreto valore del patrimonio della Chiesa, di cui lo stesso Fittipaldi come Nuzzi,sono entrati  in possesso perché qualcuno ha fatto in modo che ne entrassero in possesso),visibile è l’incongruenza di Papa Francesco,uno dei Papi che ha impostato il suo pontificato nel segno di rinnovamento della Chiesa,che invece di plaudire all’inchiesta dei due giornalisti italiani,ne sottoscrive  le accuse  perchè hanno diffuso i documenti dello scandalo.

E su Papa Francesco che nella domanda alla prefazione al libro di uno scrittore svizzero sugli abusi di un sacerdote, “Come può un prete, al servizio di Cristo e della sua Chiesa, arrivare a causare tanto male?” e chiede ,poi,il perdono per i preti pedofili, -“una mostruosità assoluta, un orrendo peccato” -, ricordando  che è dovere della Chiesa dar prova di estrema severità coi sacerdoti che tradiscono la loro missione,il giornalista Fittipaldi non si riesce a spiegare come, “tre cardinali che hanno protetto sacerdoti pedofili sono stati promossi nel C9, il gruppo di nove alti prelati che assistono papa Francesco nel governo della Chiesa Universale.”

Altri quattro alti porporati  italiani  e stranieri  non hanno denunciato quei  preti  seriali e sono riusciti a salvaguardare le casse della Chiesa dalle richieste di risarcimenti alle vittime,e  attualmente occupano posti in cima alla  scala gerarchica della Santa Sede. In Italia, Spagna, Francia, Belgio e Sud America altri vescovi che hanno insabbiato “le storie scomode”sono stati premiati con incarichi importanti, o graziati .È qui inizia il racconto sul cardinale George Pell, prefetto vaticano per l’Economia che rischia l’incriminazione nel suo Paese, l’Australia, per abusi sessuali su minori in seguito a due denunce presentate da ex studenti che riguardano fatti accaduti, secondo quanto da loro affermato, dagli anni ‘70 agli anni ‘80, quando l’attuale porporato aveva importanti incarichi  nelle diocesi di Melbourne e Ballarat, sua città natale.In poche parole è accusato  di avere coperto sacerdoti responsabili di abusi,trasferendoli da una parrocchia all’altra, e di aver insabbiato gli scandali per evitare risarcimenti. Agli atti ci sono 53 denunce per abusi su minori commessi soprattutto negli Anni Settanta, 281 sacerdoti coinvolti, la congregazione dei «Christian Brothers» costretta a pagare 37,5 milioni di dollari come risarcimenti.

Alla Commissione d’inchiesta istituita dal Vaticano per indagare sugli abusi nei confronti dei bambini sordomuti all’Istituto Antonio Provolo di Verona sarebbero stati prodotti “documenti falsi” per chiudere il caso,come denuncia un ex allievo del Provolo Gianni Bisoli, uno dei testimoni che ha reso note le violenze commesse da numerosi sacerdoti e laici nella scuola religiosa tra gli anni ’60 e il 1984, dando il via a uno dei più grandi scandali sulla pedofilia clericale,e diventato  un caso internazionale dopo l’arresto in Argentina, lo scorso 26 novembre, del sacerdote veronese Nicola Corradi, inviato in Sudamerica negli anni ’60 negli Istituti Provolo.

Insomma, se il Vaticano porta avanti una vera e propria lotta agli abusi sessuali  dei preti nei confronti di bambini e bambine («una battaglia cruciale, che va vinta ad ogni costo»,così Papa Bergoglio all’inizio del suo pontificato), da allora ad oggi il fenomeno della pedofilia in tonaca ha visto, racconta Fittipaldi -“tra il 2013 e il 2015  ben 1200 denunce di casi “verosimili” e dunque un numero praticamente raddoppiato rispetto a quelli rilevati nel periodo che va dal 2005 al 2009-“.

“E se è vero,-continua il giornalista-  “che l’arcidiocesi  di New York ha creato un fondo per risarcire le vittime di abusi sessuali,come annunciato dallo stesso cardinale Timothy Dolan, è vero anche che dal 2007 al 2015 sono state pagate parcelle da ben 2,1 milioni di dollari a favore di importanti società di lobbying con lo scopo,chiaramente non dichiarato,di fermare o cambiare , l’approvazione di una proposta di legge dello Stato americano che prevede l’abolizione della prescrizione per le vittime della pedofilia”.

Ma omertà e i silenzi riguardano anche il cardinale francese Philippe Barbarin,l’italiano  Domenico Calcagno, e alti prelati vicinissimi a Papa Francesco come monsignor Godfried Danneels, arcivescovo di Bruxelles accusato di aver coperto  i preti autori di atti di violenza su minori. E sulla Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori insediatasi nel 2014,voluta proprio da Papa Francesco,il britannico Peter Saunders vittima delle molestie sessuali di un sacerdote,ed per entrato nella commissione per disposizione di Bergoglio,a distanza di due anni ha affermato dopo le sue dimissioni,che  la Chiesa cattolica non ha fatto nulla per eliminare gli abusi sui minori da parte del clero anche perchè fa notare Fittipaldi,-” i quattro membri della segreteria della Commissione sono molto vicini al Vaticano e dunque poco indipendenti,inoltre la sede della Commissione si trova in Vaticano quando avrebbe dovuto lavorare a Roma“.

Questa  Commissione contro gli abusi,secondo Peter Saunders,sarebbe poi una idea dell’arcivescovo di Boston, Sean Patrick O’ Malley, al centro diuno scando mefiatico per i numerosi casi di abusi sessuali nella diocesi americana,come raccontato anche nel recentissimo film “Il caso Spotlight”.

In due anni, alle accuse di lanciate da Peter Saunders, il Vaticano ha risposto che dalla Chiesa sono stati espulsi ben 880 sacerdoti,ma tra questi, però, non figura Juan Barros,vescovo  della diocesi in Osorno in Cile,che secondo le vittime ha coperto gli abusi sessuali di Fernando Karadima Fariña, sacerdote sospeso proprio per questi reati.

 

Print Friendly, PDF & Email
Condividi
Translate »