
Francoforte – “E´ l´ora di guardare al futuro con più ottimismo”. Questo il messaggio che il mondo tedesco della finanza e dell´industria ha lanciato dalla Fiera del Libro di Francoforte, consegnando a due economisti americani dell´MIT il premio annuale per il miglior libro di economia. Da una shortlist di dieci testi che rappresentano tutte le tendenze del pensiero economico attuale – dai critici, ai catastrofisti, fra realisti e pragmatici – una giuria formata dai massimi vertici della finanza e della economia presieduta da Gabor Steingart, editore dell´Handelsblatt, il più importante quotidiano economico tedesco, ha scelto “The Second Machine Age”, scritto dai due futurologi americani dell´MIT Erik Brynjolfsson und Andrew McAfee. Il premio consiste in una somma di 10mila euro, ma la consegna avverrà tramite bonifico bancario perche`i due non sono potuti venire in Assia a causa dei loro impegni di docenti.
La “Seconda Età della Macchina” intende spiegare “come la prossima rivoluzione digitale cambierà tutta la nostra vita”. Ed e` una promessa sorprendente per chi sta ancora riflettendo sulla rivoluzione in corso con tutte le sue ricadute positive e negative: con l`aumento della produttività, ma anche con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro. Tuttavia il vero punto che sta a cuore ai due autori non e`descrivere le mirabolanti applicazioni tecnologiche della digitalizzazione, ma quello di diffondere una “cultura positiva” dell´ High Tech che a parer loro e´ in grado di estendere e distribuire la ricchezza e il benessere a più ampi strati di umanità.
In sostanza la vera rivoluzione digitale, quella che sta arrivando, puo` essere paragonata alla prima rivoluzione industriale di 200 anni fa, perche´ “esplodono le potenzialità” grazie alla crescita esponenziale della potenza del computer”. Non a caso quando Steingart ha domandato ai due scienziati (via Skype) quale secondo loro e` l´invenzione pi importante di questi ultimi anni, McAfee ha tirato fuori lo smart, come il più potente strumento tecnologico oggi alla portata di tutti.
Ma come sarà il mondo della produzione e del lavoro che uscirà da questa seconda età delle macchine? Macchine che parlano con le macchine, robot che sono in grado di imparare e di evolversi, Industria 4.0, Big Data, intelligenza artificiale, stampanti in 3-D, automobili che si guidano da sole etc. Tutto grazie allo svilupparsi di potenzialità delle nuove tecnologie che non abbiamo ancora visto.
Insomma il libro rappresenta un vero e proprio manifesto (diciamo anche ideologico) della forza benefica della tecnologia. Certo aumenteranno anche in consumi nella seconda era delle macchine, ma questo e` un fatto positivo perche` “più scelta significa anche più liberta`”.
I due scienziati del Massachussets non si nascondono onestamente i rischi e i problemi che la superdigitalizzazione porta con se´ , dal momento che questo progresso tumultuoso “lascerà sul campo molte vittime”. Alla domanda se la nuova rivoluzione digitale (che e´ comunque lo sviluppo di quella che stiamo vivendo) porterà via molti posti di lavoro, i due hanno dato una risposta che rappresenta bene il loro schema di ragionamento: “Certo ci sono buoni motivi per nutrire timori, anche perche´ negli ultimi 20 anni sono andati distrutti piu` posti di lavoro di quanti siano stati creati. Ma questo non e´ obbligatorio che accada. Soprattutto se rafforziamo i nostri sforzi nella formazione e nell´aggiornamento. Se spingiamo l´imprenditorialità e l´innovazione, arriveranno anche nuovi posti di lavoro e nuovi servizi”.
Foto: Gabor Steingart
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