
Firenze – Il 29 settembre, nell’ambito della seconda edizione fiorentina “Libro Aperto” autori Agemina, dalle ore 13 alla Fortezza da Basso verrà presentato il libro “I ragazzi del rione Zaccaneddri” scritto dall’autore siciliano Pietro Trapassi.
È la storia di Giorgio, Nino e Roberto che, cresciuti in una delle periferie più disagiate di Palermo, sognano una vita migliore. Ma i loro desideri nonostante tentino di opporsi ad un destino avverso verranno quasi sempre cancellati. I giovani non si lasciano abbattere, ricominciano, con forza e coraggio, percorrono altre strade, e per qualcuno di loro pericolose. Siamo negli anni 50 della ricostruzione post bellica e le difficoltà economiche delle famiglie siciliane sono descritte in tutta la loro drammaticità,unita alla speranza di voltare pagina e di sottrarsi ad una sorte di miseria già segnata .
Lo scrittore coglie i ritmi e tempi di una società contadina ormai scomparsa e di come i ragazzi passavano le loro giornate nei campi fantasticando (non avevano con loro neanche un giocattolo), e si immergevano nelle cisterne d’acqua. Nè mancano pagine dedicate alla scuola e ai metodi di insegnamento a seconda se essa era pubblica o privata,religiosa o laica e le difficoltà spesso insormontabili dei ragazzi poveri a proseguire gli studi.
È questo lo scenario sociale che fa da sfondo alla tragica morte del padre di Roberto, ammazzato dalla mafia e del figlio che poi deciderà di seguirne, nonostante tutto,la stessa strada pericolosa. Sfogliando le pagine del libro, ben si comprende cosa pensa lo stesso autore della mafia, (suo fratello Mario caposcorta del giudice Rocco Chinnici saltò in aria una mattina di fine luglio) -piaga ieri come oggi, della sua isola (e non solo) – e dell’omertà.<
Entrambe continuano ad esistere anche perché la mafia trova terreno fertile dove forte è il disagio economico e sociale e dove si avverte più che altrove la mancanza delle Istituzioni. Il romanzo si chiude con una nota di speranza ovvero l’invito a cambiare atteggiamento che, “sebbene, -afferma lo scrittore- sia difficile, non è impossibile.”