
Firenze – Un libro che non ci fa dormire, ma non perché terrorizzi (nonostante sia attribuibile al genere horror), bensì perché è avvincente e si legge tutto d’un fiato. Ha infatti un andamento thrilling che si amalgama, con singolare efficacia, con gli aspetti mistery e il contesto paranormale, in un crescendo di tensione.
La vicenda ruota attorno ad una ragazzina in una casa infestata dai fantasmi: un romanzo di Paige McKenzie tratto dalla serie web The Haunting of Sunshine Girl ( che ha ottenuto un incredibile successo con oltre 130 milioni di visualizzazioni) e che in Italia è stato pubblicato da Giunti con il titolo Una Presenza in quella casa (traduzione di Adria Tissoni).
La storia inizia nel 2010, quando Sunshine, una simpatica sedicenne, posta su YouTube un brevissimo filmato e confessa il sospetto che nella casa dove si è appena trasferita insieme alla madre adottiva, ci siano oscure presenze. La ragazza avverte oggetti che si spostano, risatine nel cuore della notte, ombre misteriose appaiono nelle foto che scatta e, in una fase di dormiveglia, sente una frase pronunciata dalla voce di una bambina... Indizi inquietanti ma labili tant’è vero che la madre non li percepisce e li considera frutto di immaginazione. Solo una persona darà credito ai racconti e ai timori di Sunshine: Nolan, un compagno di scuola che inizialmente attratto da quella ragazza così carina, cerca insieme a lei con sempre maggiore convinzione, in vecchi casi di cronaca, la chiave della vicenda. Poi, quando le risatine si trasformano in urla e singhiozzi Sunshine capisce che qualcosa di nuovo e di sconvolgente sta per accadere.
A rendere il racconto intrigante oltre che appassionante contribuiscono lo stile agile, fluido che rende bene il modo di pensare e di esprimersi di una teenager e concede momenti distensivi come quando un’amica dice alla protagonista “non è normale che una sedicenne abbia un pigiama intero con tanto di piedi” o quando per descrivere la sua camera Sunshine dice non si è mai vista una stanza così rosa. e l’amica ribatte Ma quanto rosa può mai essere? Tuttavia,ogni particolare, anche questa camera, avrà un ruolo nella vicenda.
Tutto inizia con la sensazione che la casa abbia un aspetto “sinistro” ;ma anche quando si avvertono i primi segnali ,il dialogo ha la spigliatezza di un rapporto affettuoso tra madre e figlia.. quest’ultima addirittura saltella per riprodurre i rumori sentiti di notte al punto che non si comprende se la stessa Sunshine ci creda fino in fondo.
Infatti, l’ autrice dosa sapientemente i colpi di scena e l’atmosfera cupa che emana in tutto l’edificio dalla moquette che rende i passi felpati, all’odore di muffa che si avverte ovunque,insieme a un a “sensazione” di presenza di acqua inquietante quando si hanno nuove manifestazioni paranormali. La tensione cresce e assume progressivamente toni drammatici.
Una presenza in quella casa è il primo romanzo della giovanissima Paige McKenzie scritto a quattro mani con Alyssa Sheinmel autrice di numerosi successi editoriali , ed è il primo di una trilogia che ha catturato subito l’attenzione dei media a livello planetario. La realizzazione della versione cinematografica sarà affidata a Wes Craven, il regista di film cult come Nightmare e Scream.
Ad aggiungere l’appeal di questo libro la suggestiva foto di copertina di Levy Moroshan.