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Serendipità. L’inatteso nelle scoperte della scienza

Firenze – Un concetto e un libro, entrambi sorprendenti. Capita a chi cerca qualcosa, fa esperimenti, percorre una strada e durante il percorso si imbatte in qualcosa di inaspettato e forse di molto importante. Queste fortuite scoperte hanno un nome: Serendipità.

Telmo Pievani, filosofo evoluzionista, professore di filosofia delle scienze biologiche all’Università di Padova, nel suo “Serendipità. L’inatteso nella scienza”, Raffaello Cortina Editore, tratteggia un quadro appassionante di questo fenomeno poco conosciuto, partendo dal suo significato, esplorando la storia antica fino a scivolare con narrazioni interessanti verso il nostro tempo.

Un filo conduttore che si sofferma, raccontando storie, che investono varie discipline, superando l’ovvietà, oltre il semplicistico e facile aneddoto.

La realtà e le ragioni che avvolgono la serendipità sono molto più profonde, ha caratteristiche che esulano dalla fortuna. Servono altre doti come ingegno, acutezza, curiosità e perspicacia. Ingredienti che hanno permesso la scoperta dell’America o la penicillina. Come disse Alexander Fleming “con umiltà, che la sua storia aveva “qualcosa di romanzesco, che aiuta a illustrare il peso della sorte, della fortuna, del fato o del destino, come lo si vuole chiamare, nella carriera di ogni persona. Ecco, appunto: fato e sorte, destino e fortuna sono concetti diversi, anzi sono proprio opposti”.  La scienza medica deve tanto alla serendipità, e anche l’ambito farmaceutico e chimico.

Una reazione inattesa apre la strada a nuove procedure”.

Dalla natura, per esempio, dalla corteccia del salice bianco fu sintetizzato l’acido acetilsalicilico la cui funzione in un primo momento, sbagliando, era quella di antisettico interno. Solo dopo, con l’aspirina,  fu scoperta la sua utilità come analgesico e preventivo anti-infarto.

Ci sono scoperte, un po’ sospette, che arrivano dai sogni. Quelle due scoperte più famose “arrivate in sogno” riguardano il grande chimico tedesco Friedrich August Kekulè. La prima riguarda  come gli atomi si organizzano in strutture e l’altra la struttura ad anello del benzene.

Ma ci sono anche controindicazioni per un percorso decisamente serendipitoso, per esempio l’algoritmo, la nostra bibbia quotidiana.

 

 

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