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I balli di Jane Austen

becoming_jane_dancingPerché dopo oltre due secoli si continua a leggere e amare Jane Austen e i suoi fan aumentano?

Liliana Rampello nel saggio Sei romanzi perfetti dà una spiegazione nuova all’incredibile e duraturo successo della “più perfetta artista fra le donne“, come fu definita da Virginia Woolf.

Jane Austen – sostiene Rampello – ha inventato il romanzo di formazione femminile, in cui non solo si descrive la maturazione intellettuale e sociale dei protagonisti, ma si “spolpa il sentimentalismo e [si] mette a nudo la logica raffinata e violenta di una società patriarcale divisa in classi”.

Si tratta di romanzi in cui la donna, autrice del proprio destino, si muove in una società dominata dalle convenienze e dai rituali. Uno di questi è sicuramente il ballo, che occupa parti significative dei sei romanzi e, come nel caso di Orgoglio e pregiudizio, ne scandisce la narrazione.

Certo, la danza era allora, come oggi, il momento per eccellenza della relazione e della socializzazione. In una società patriarcale e classista quale quella inglese del XVIII e XIX secolo, era considerato una delle poche (se non l’unica) occasione in cui una donna poteva mettersi in mostra – per trovare marito ovviamente – dedicarsi ad una attività fisica, conoscere persone nuove, sfiorare un uomo e parlare con lui in una quasi intimità.

Jane Austen amava ballare e questo ben si percepisce dall’entusiasmo con cui ne parla nei suoi libri e dal ruolo cruciale attribuito alle tante scene di danza. Basta pensare a Orgoglio e pregiudizio, in cui il Reel danzato da Darcy ed Elisabeth a Netherfield racchiude il senso di tutta l’opera, anche nelle trasposizioni cinematografiche.

 

Ma cosa danzavano le eroine di Jane Austen? I suoi romanzi sono stati fonte di studio per analizzare il ballo Regency e capire cosa e dove ballava la classe media inglese tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800. Certo, tra balli privati su invito, balli pubblici o altri informalmente tenuti dopo una cena familiare, la danza, i suoi preparativi e i successivi commenti, pettegolezzi e aspettative, occupavano gran parte della giornata della buona società.

Saper ballare era indispensabile per stare ed essere accettati in società e tutti avevano un maestro di danza che insegnava figure e passi, nonché le regole di etichetta a cui attenersi: tra tutte spiccava l’obbligo per una signora di accettare un invito a ballare, pena trascorrere il resto di una festa seduta.

Ovviamente, anche allora il luogo determinava la scelta delle danze e il comportamento di dame e cavalieri, ma la sala da ballo Regency era dominata soprattutto dalle Country dances, dalle Scotch dances, dalla Quadriglia e dal Cotillon e, un po’ più tardi, dal Valzer. Darcy ed Elisabeth danzano una Scotch dance che prevede che i ballerini si dispongano gli uni davanti agli altri divisi in due file.

Jane Austen non accenna mai al Valzer. Importato in Inghilterra nel 1812 dal barone Neuman e poi accettato nella famosa ed esclusiva sala da ballo londinese di Almack’s, era di introduzione troppo recente rispetto ai suoi romanzi, anche se all’attenta miss Austen sicuramente non sarà sfuggito lo scandalo che determinò nella benpensante Inghilterra.

Per tutti gli Janeites e per capire la complessa organizzazione e lo svolgimento di un ballo Regency in un’abitazione privata, basta guardare il bel documentario della BBC Pride and Prejudice: Having a Ball, che ricostruisce in maniera accurata il ballo di Netherfield.

Altri tempi, si dirà, ma i rituali descritti, le trecento candele usate per la serata e le sessantatré portate del rinfresco offerto ai convenuti ci danno un’idea della grandiosità dell’evento e dell’importanza sociale attribuita alla danza.

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