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Le scarpe ferri del mestiere dei ballerini

Scarpe che passione, ma perché le donne amano le scarpe al punto da riempirne gli armadi? Lasciando da parte le interpretazioni psicologiche, non ultima quella derivata da Freud e Jung per cui la scarpa sarebbe il simbolo erotico al femminile, a tutti è successo di rimanere ammaliati da un paio di scarpe e di acquistarle pensando che proprio di quelle non si poteva fare a meno.
Donne celebri hanno legato il loro nome alla passione per le scarpe: da Cleopatra di cui si ricorda il famoso sandalo, a Imelda Marcos che quando nel 1986 nelle Filippine fu rovesciato il regime del marito dittatore, fuggì abbandonando le 2700 paia di scarpe del suo guardaroba. Ed in tempi più recenti è stato anche attraverso le serie televisive “Gossip girl” e “Sex and the city” che il re dello stiletto Manolo Blanik , Roger Vivier e Jimmy Choo hanno conquistato una notorietà planetaria.
Non sono esempi edificanti, ed in tempo di crisi è d’obbligo rinunciare a qualche frivolezza, ma le scarpe per la danza sono un’altra cosa, praticamente uno strumento di lavoro.
Spesso, andando per sale o discoteche, si presta poca attenzione alle scarpe da indossare, eppure svolgono un ruolo primario e funzionale: sono parte integrante del vestito ed il colpo d’occhio sull’abito non può essere disgiunto dalla calzatura cui è associato. Ma le scarpe svolgono prima di tutto una funzione essenziale: devono infatti garantire stabilità al piede e sostenere il corpo durante i movimenti.
Pur vivendo nel sistema moda e arricchendosi delle caratteristiche che ciò comporta (tendenze, stile, evoluzione, marchio, creatività, innovazione, design), la scarpa da ballo deve rispettare esigenze tecnico-artistiche come la valorizzazione anatomica del piede, il benessere, la comodità e la funzionalità.
In sintesi, dietro il “far tendenza”, deve possedere caratteristiche fondamentali come la suola che ammortizza, la tomaia particolare e una forma che garantisca comfort al piede.
Le calzature, come ormai tutto l’abbigliamento sportivo, devono rispondere a criteri di traspirazione, flessibilità ed eleganza e sono frutto di continue ricerche e sperimentazioni.
Altro che scarpette di cristallo! Ad ogni tipo di ballo corrisponde un particolare tipo di scarpa tanto che queste risultano, anche commercialmente, classificate in rapporto alle danze di coppia: per balli standard, latino-americani, caraibici, tango argentino, da sala.
Le scarpe tecniche sono infatti specificatamente finalizzate al tipo di ballo per il quale sono state create e all’impostazione che il corpo deve assumere per sostenerlo: ballare latini con scarpe da tango, e viceversa, porterebbe a continui aggiustamenti posturali per bilanciare l'inadeguatezza della scarpa.
Nei balli Standard la scarpa per definizione è il décolleté con tacco tra i 6 e i 7 centimetri, in una tinta abbinata all’abito oppure nel classico rosa carne. Nei Latini invece è aperta tipo sandalo, con cinturino alla caviglia, talvolta doppio, per garantire una maggior stabilità del piede, generalmente in raso oppure in capretto, con tacco alto dai 6 agli 8 cm, anche a spillo. Simili sono
quelle da Caraibici caratterizzate però da una zeppa ergonomica di 1 o 2 centimetri posta sotto il plantare a sostegno del piede.
Ma le vere mattatrici sono le scarpe da Tango argentino: sandali a tacco alto o décolleté con apertura davanti che devono esaltare il lavoro delle gambe, le vere protagoniste del Tango, e garantire a dama e cavaliere di “pivottare” senza problemi .
Questo per le scarpe da donna, ma parametri simili sono applicati anche a quelle da uomo, per questo costituiscono il risultato di continue ricerche e sperimentazioni. 
L’Italia è leader mondiale nel settore produttivo della scarpa da ballo ed attivissima nel marketing: già dal 2007 in Veneto è stato inaugurato il Museo della calzatura da ballo in cui, insieme a strumenti d’epoca, sono esposte calzature di ogni tipo. Accanto al museo è stata aperta una “sala collaudi” costituita da un salone con parquet e grandi specchi in cui campioni internazionali e maestri collaudano le scarpe prodotte e studiano nuovi modelli.
Anche la scarpa da ballo può dare un po’ di speranza alla nostra economia.

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