Abbiamo già parlato della Montagnola senese come un Sito di Interesse Comunitario e un’area popolata fin dall’epoca etrusca e romana, che ha conservato un buon grado di naturalità ed una notevole diversità di habitat. Dopo l’anello di Santa Colomba, domenica 2 ottobre Trekking Italia Toscana organizza un’altra escursione alla scoperta di un altro versante di questa zona, l’anello di Pievescola.
In questo caso si tratta di un itinerario di grande interesse naturalistico e geologico. Il punto di partenza è a Pievescola, una frazione di Casole d’Elsa, alle pendici della Montagnola senese: un piccolo borgo di origine medioevale cresciuto intorno alla pieve di San Giovanni Battista, all’epoca fortificata, di particolare pregio architettonico. La chiesa è citata per la prima volta in un documento del 1032, ha una facciata semplice, sormontata da un caratteristico campanile a vela, e un portale ad architrave sovrastato da una trifora, che la tradizione attribuisce al maestro Bonamico Pisano.
Dopo un primo tratto in salita si arriva alla villa rinascimentale de La Suvera, che attualmente ospita un relais. Il termine Suvera deriva dalla contaminazione della parola francese souveraine, la sovrana. Le prime tracce dell’edificio risalgono al 1138, quando era di proprietà della potente famiglia longobarda degli Ardengheschi. Verso la metà del XVI secolo Papa Giuliano della Rovere (Giulio II) la ricevette in dono da Pandolfo Petrucci, Signore della Repubblica di Siena. Il papa affidò l’incarico di trasformare l’austera fortezza in splendida villa rinascimentale con ampio parco, al famoso architetto senese Baldassarre Peruzzi. Da Niccolò della Rovere, nipote di Giulio II, la proprietà passerà ai Chigi di Siena e dopo una serie di successioni verrà acquisita dagli attuali proprietari, i marchesi Ricci, i quali l’hanno trasformata in un albergo di campagna a 5 stelle.
Oltrepassata la villa, affrontiamo una salita impegnativa che ci conduce al rudere di Castellaccio e alla cava abbandonata di San Michele.
Si prosegue il percorso seguendo le indicazioni del sentiero n. 100 del CAI fino a raggiungere il borgo la Cetina e successivamente il passo degli Incrociati. La seconda parte dell’itinerario prevede un passaggio nei pressi della pieve di San Giovanni Battista a Molli, purtroppo non aperta al pubblico: ricordata in un documento del 1078, conserva ben poco della struttura originaria, perché nel Settecento la parte superiore dell’edificio fu ricostruita per i danni causati da un fulmine. Anche la facciata, di struttura simmetrica, si presume sia stata ricostruita nei primi anni del 1700. Il portale, con timpano spezzato e stemma di S. Bernardino, fu restaurato nel 1719 in stile rinascimentale. Nei pressi della pieve incontriamo un piccolo laghetto ornato di ninfee che è stato da sempre indicato come la sorgente del fiume Elsa.
Superato il Castagnone di Molli, un albero secolare dal diametro di 9 metri, avvisteremo in lontananza le cave di Marronetone e di Pescina, luoghi di estrazione rispettivamente del pregiato marmo giallo di Siena e del carbonato di calcio, e attraversando il borgo medioevale di Gallena, raggiungeremo nuovamente Pievescola. Gallena era denominata nel medioevo Piscina Nigra. Risale a quest’epoca un torrione fatto costruire dai senesi nel XIII secolo, del quale oggi restano le tracce in un basamento a scarpa. Questo insediamento era un feudo dei signori Lombardi di Staggia, proprietari di molti castelli nella Montagnola Senese.
Il livello di difficoltà è medio-impegnativo, sono previste 7/8 ore di cammino, per un totale di circa 23 km. Il dislivello è di 450 mt sia in salita che in discesa.
Coloro che desiderano partecipare all’escursione devono telefonare alla sede di Trekking Italia di Firenze al numero 055-2341040 nei giorni: da martedì a venerdì ore 10,00 – 13,00; martedì, giovedì e venerdì anche in orario pomeridiano ore 16,00 – 18,30. Per partecipare ai trek organizzati è necessaria l’iscrizione all’Associazione; la quota associativa annuale è di € 20.
Laura Alberighi