
Firenze – Sulla vicenda Aferpi titolare delle acciaierie ex Lucchini di Piombino di Piombino il ministro Carlo Calenda invierà immediatamente una diffida scritta indirizzata al Collegio sindacale affinché convochi l’assemblea dei soci. Nel frattempo sono infatti trascorsi i trenta giorni dalla richiesta formale avanzata in tal senso, senza che si sia avuta convocazione alcuna.
Poi, se nel frattempo non ci saranno positive novità di rilievo nei rapporti tra Issaad Rebrab e gli indiani di Jindal, il ministero invierà al Tribunale di Livorno, già intorno alla fine di febbraio, una richiesta di dichiarare l’insolvenza prospettica di Aferpi.
Questa azione potrebbe quindi determinare la messa in amministrazione straordinaria dell’azienda con il ritorno di un commissario dotato di pieni poteri.
Questo il piano di azione che Calenda ha illustrato al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che si augura che sulla vicenda di Aferpi e della ripresa della produzione di acciaio a Piombino si arrivi presto ad un risultato positivo. È quanto ha detto alla fine della riunione che il ministro per lo sviluppo economico ha tenuto questo pomeriggio al Ministero presenti, oltre alla Regione, le organizzazioni sindacali e il Comune di Piombino, oltre alla viceministro.