
Firenze – A prima vista, il meccanismo sembra piuttosto semplice: a fronte alla “perdita” quotidiana di autisti causa (diretta o indiretta) covid, Autolinee Toscane fa scattare un piano di rimodulazione dei turni delle corse che prevede l’applicazione del programma corse del sabato. Il tutto a partire da lunedì prossimo, 17 gennaio. L’intento sembrerebbe quello di consentire una programmazione di orari “certi”, con la possibilità di rafforzare i servizi essenziali, come linee scolastiche e pendolari. Del resto, il bollettino per oggi, venerdì 14 (ricordiamo che saranno svolte anche 4 ore di sciopero, a fasce differenziate, per informazioni vedere il sito di AT), è sconfortante: causa covid, ad ora sono 675 le assenze previste causate, direttamente o indirettamente, dalla pandemia. Nel Dipartimento Sud, come informa l’azienda, è prevista l’assenza complessiva di 121 autisti, di cui 54 a Siena, 36 a Grosseto, 25 ad Arezzo e 6 a Piombino. Nel Dipartimento Nord, 169 autisti saranno assenti causa malattie-infortuni-covid: gli autisti assenti a Massa Carrara saranno 26, 47 a Lucca, 55 Pisa e 41 a Livorno. Le assenze comportano che 61 turni guida rimarranno scoperti: 11 a Massa Carrara, 10 a Lucca, 30 a Pisa e 10 a Livorno. Per il Dipartimento Centro sono 385 gli autisti assenti: 280 a Firenze (tra servizio urbano ed extraurbano), 48 a Pistoia e 57 tra Prato ed Empoli. Dunque, il provvedimento che rende quotidiano il programma di marcia del sabato, potrebbe avere lo scopo, a quanto è dato comprendere, di limitare l’alea delle corse e di consentire di intervenire con un piccolo numero di autisti “volanti” sulle fasce dedicate alle fasce di popolazione con forte necessità.
Non danno questa interpretazione del provvedimento aziendale i Cobas, che esprimono le loro perplessità con una lettera, indirizzata all’assessore regionale Infrastrutture per la mobilità, logistica, viabilità e trasporti Stefano Baccelli (per conoscenza all’assessore grandi infrastrutture, mobilità e trasporto pubblico locale del Comune di Firenze Stefano Giorgetti, oltre all’Osservatorio mobilità metropolitana) in cui mettono nero su bianco le conseguenze cui secondo loro andrà incontro l’utenza quando, a partire dal prossimo lunedì 17 gennaio, sul servizio urbano feriale di Firenze si applicherà il servizio svolto nei giorni di sabato. Ciò significherebbe, secondo i rappresentanti dei lavoratori, che “in circolazione ci saranno 142 turni in meno rispetto al previsto programmato, per circa 14.000 Km in meno al giorno. Viene spontaneo chiedersi – continua la lettera – se di tale decisione sia stata presa da Autolinee Toscane in accordo con Regione Toscana in quanto è evidente che, una riduzione così drastica, risulterà essere molto deleteria per il servizio e sicuramente controindicata per evitare il sovraffollamento a bordo dei mezzi. Risulta superfluo tradurre tale carenza, in termini pratici, con mancanza di vetture che effettuano il servizio e quindi corse saltate con il conseguente sovraffollamento delle vetture in circolazione, che altro non fa che alimentare la diffusione dei contagi”.
Del resto, continuano i lavoratori, “la scelta dell’azienda di ritirare la programmazione già consegnata agli autisti da una settimana, in modo da poter riprogrammare il servizio riducendolo a quello che di solito è previsto per il giorno del sabato, ci sembra una scelta a dir poco scellerata. Se esiste una differenza in termini di numero di vetture circolanti tra giorno feriale e sabato, questa è dovuta al fatto che in un giorno feriale il numero dei passeggeri è sicuramente maggiore rispetto a quello previsto il sabato; fosse solo per la chiusura di uffici e molte scuole. Così come l’affluenza, nel giorno del sabato, risulta sicuramente spalmata in maniera diversa durante la giornata, piuttosto che concentrata in orari dettati dall’ingresso a lavoro e scuola degli utenti”.
Dunque, la lettera dei lavoratori vorrebbe “far riflettere su quelli che inevitabilmente saranno i disagi per gli utenti; riteniamo a dir poco criminale, il comportamento assunto dall’azienda la quale continua a disattendere Protocolli ed Ordinanze, per altro emanate anche dalla Regione Toscana, con il solo scopo di salvaguardare la salute della popolazione. Già una volta ci siamo rivolti alla Asl affinché i dipendenti fossero forniti dall’azienda di idonee protezioni da indossare durante il turno di lavoro; qualora ritenessimo insostenibile la situazione che si verrà a creare da lunedì, a salvaguardia della salute di tutti, non esiteremo a farlo ancora, denunciando in altre sedi quanto sta accadendo”.
Ma ci sarebbero anche altri risvolti, dicono dal sindacato, che esprime altri dubbi. Il fatto di mettere in funzione il servizio del sabato da lunedì prossimo, potrebbe, secondo i rappresentanti dei lavoratori, essere conseguente al fatto che “l’azienda non è in grado di rimodulare il servizio, in quanto gli manca ancora un programma attivato per ricostruire i turni di guida. Di fatto, si sta andando avanti con i turni realizzati ad ottobre; anche quelli che verranno messi in atto lunedì, che sono gli stessi di questo sabato, costruiti con i vecchi programmi di Busitalia”. D’altro canto, come comunicato qualche tempo fa, l’azienda starebbe mettendo a punto un sistema informatico unico per tutto il servizio regionale.