
Ieri, davanti alle telecamere e barricato con i compagni a 370 metri sotto terra, si è inferto una profonda ferita al polso sinistro, dichiarando: “Se vogliono ammazzare le famiglie del Sulcis, se vogliono ammazzare i minatori, bene lo facciamo da soli”. Il lavoratore è stato poi soccorso dai compagni e riportato in superficie, dove gli sono stati applicati dieci punti di sutura. Il gesto, che evidenzia tutta la determinazione e la disperazione dei lavoratori di Nuraxi Figus, ha contribuito a mantenere altissima l’attenzione sul caso-Sulcis: in serata i minatori hanno ricevuto la solidarietà del Presidente della Repubblica Napolitano, che in una lettera a loro rivolta ha auspicato risposte «che possano restituire serenità» il prima possibile.
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