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Ballottaggi, Rossi: “Arezzo amara, ricostruire il Pd sul territorio” Politica

Firenze –  “Il PD deve ricostruire un tessuto sul territorio”. Parole di Enrico Rossi, che a margine della conferenza stampa riunita per il lancio della terza edizione di Toscana Arcobaleno d’Estate, riconosce al centrodestra il merito della vittoria nel recente turno di ballottaggio. Lungi dalla filosofia del “non abbiamo perso noi, hanno vinto loro”, il neo eletto governatore della Toscana prende atto dell’esito della tornata elettorale – che ha visto scippare al PD Arezzo, Pietrasanta e Viareggio  – e invita a riflettere.

“I risultati dimostrano che questa destra, per quanto profondamente divisa soprattutto sotto un profilo culturale, è tutt’altro che sconfitta”. Pietrasanta è andata al berlusconiano Massimo Mallegni che, con una lista civica sostenuta dal centrodestra, ha lasciato fermo al palo del 45% il candidato PD Rossano Forassiepi. Tutta a sinistra, invece, la sfida di Viareggio,  dove pure il PD di Luca Poletti ha dovuto lasciare il passo alle liste civiche di centrosinistra di Giorgio Del Ghingaro.

La grande amarezza viene da Arezzo e dalla vittoria – per un pugno di voti – di Alessandro Ghinelli, che ha messo all’angolo il renziano Matteo Bracciali, reo – forse – dell’aver detto “gatto” a sacco ancora vuoto. “Visti i risultati delle regionali – ha commentato Rossi – e l’exploit del PD alle Europee, credevo che avessimo il risultato in tasca. Non è stato così, le premesse sono state rovesciate, anche in barba a chi dice che in Toscana il voto alla sinistra è sempre sicuro”.

Guai, però, a parlare di segnale a Renzi: Rossi sceglie l’interpretazione del voto “personalizzato”, picchia duro sulla capacità compattante del centrodestra e sterza sul fenomeno astensionismo. “Ogni girone elettorale ha le sue caratteristiche e in questo il voto è ha seguito molto le scelte personali. Anche a livello comunale ci sono state differenze significative, indice che una generalizzazione è impossibile, e tanto più lo è nel passaggio dal locale al nazionale. Rifletterei di più sul continuo calo della partecipazione, che si può tentare di contenere, ad esempio con un turno unico di amministrative e regionali”.

Renzi o no, però, i risultati, però parlano chiaro. “La destra, soprattutto in occasione dei ballottaggi, riesce a fiutare la possibilità di tirare a rete, e tira”. Cosa fare, allora? “La sinistra tende a individuare nel vicino il nemico ideale. Su questo il PD dovrà riflettere e trovare una risposta. C’è poi bisogno di un’operazione di ricostruzione del partito che non butti via le novità e le capacità di rinnovamento che il PD ha dimostrato, ma che riesca anche a riedificare una presenza sul territorio”.

Sarà questo il cuore del dibattito interno dei prossimi giorni. Prima, però, la composizione della giunta, su cui – assicura Rossi – “i risultati del ballottaggio non incideranno affatto”. Il governatore smentisce infine ogni voce sull’assegnazione degli assessorati e ironizza: “Sui giornali sono già comparsi i nomi. Ne prenderò spunto come utili consigli”.

 

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