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Bandiera della Pace stabile in consiglio, scoppia il pandemonio Breaking news, Cronaca

Firenze – Non particolarmente sereno, questo riavvio di consiliatura dopo il ciclone Schlein. Dopo le polemiche per il “salto” all’ultimo minuto (due ore, per essere precisi) della commissione urbanistica a marcia Poc (nuovo piano operativo, uno degli atti più importanti per l’urbanistica comunale), oggi nella riunione dei capigruppo ha tenuto banco una nuova importantissima tematica, ovvero la delibera, pare originata dal presidente Luca Milani, che proporrebbe di tenere fissa nell’aula consigliare la bandiera della Pace, previa modifica del regolamento comunale. Secondo quanto stabilito dalla legge italiana tuttavia, come ricorda il vicepresidente vicario Emanuele Cocollini capogruppo del gruppo Centro, nelle sedi pubbliche sarebbe possibile esporre solo bandiere istituzionali, in ossequio al principio della neutralità. Sulla scorta di ciò, Cocollini ritiene quindi la proposta “irricevibile” e dichiara che nel caso la proposta passasse a maggioranza, il Centro sarebbe pronto a ricorrere al Prefetto.

Mentre la Lega con il suo capogruppo nonché neo segretario provinciale Federico Bussolin accusa il sindaco Nardella di “correre dietro a Elly Schlein” e dice “non trovo normale chiedere di parificare una bandiera come quella della Pace con il Tricolore, la Bandiera Europea ed il Giglio di Firenze, così rischiamo che le istituzioni fiorentine diventino una succursale della Casa del Popolo”, si scatena anche Italia Viva con Barbara Felleca: “Piano operativo no, Bandiera della pace sì. Dibattito sul bilancio no. Esposizione della bandiera della pace nell’aula del Consiglio sì. il Presidente del Consiglio, ben sostenuto dal PD, ci impegna in una discussione più ideologica che concreta sul fatto che la bandiera della pace deve trovare collocazione nella sala istituzionale in cui il Consiglio si riunisce. Il PD vuole dispensare la patente di pacifista solo a coloro che votano a favore, senza riflettere sul fatto che a Roma il PD, accreditandosi come forza moderata e filo-atlantica, ha votato più volte il rifinanziamento dell’invio delle armi all’Ucraina. Il carattere di “neutralità” delle sedi istituzionali è un principio democratico che dobbiamo difendere sempre e le bandiere da esporre sono quelle istituzionali, e non altre”.

A tutto ciò, risponde il presidente del consiglio comunale Luca Milani: “Pace vuol dire non solo far tacere le armi ma ricerca e perseguimento della verità, della giustizia, della solidarietà e della libertà. Quando nel mondo deperiscono questi valori fondamentali dell’uomo si arriva all’uso della violenza e della forza. Questi valori non nascono da soli ma sono il frutto di un paziente lavoro di tessitura e di coltivazione nella vita personale, familiare, professionale e politica. Modificare il regolamento per far sì che la bandiera simbolo della Pace sia, in modo permanente, presente nell’aula è un modo, direi un monito continuo ai nostri comportamenti. Il Consiglio comunale di Firenze, a mio parere tutto, dovrebbe condividere questa scelta. Niente è più condiviso che il tema della pace. Inoltre come città di Firenze vogliamo alzare il grido per la pace, perché una catastrofe nucleare non è mai stata così tanto vicina; è quindi urgente che le diplomazie mondiali siano coese nel perseguimento della fine del conflitto in Ucraina. Apporre il simbolo della pace non serve solo all’oggi, ma vogliamo che questo fondamentale valore universale sia nostro patrimonio sempre, finché ogni guerra nel mondo non sarà cessata. Come ci ricorda Ernesto Balducci, l’umanità del futuro o sarà in pace o non sarà. La bandiera della Pace stabilmente presente nella nostra aula, sicuramente è una piccola cosa, ma è un segnale per il presente e un monito per il futuro”.

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