
Firenze – Giacomo Mazzoni, il pugile professionista di Lastra a Signa, sperava di tornare da Milano con in tasca il titolo italiano dei pesi welter. Una legittima speranza in quanto si era preparato con grande puntiglio e non appariva certo inferiore come pugile rispetto al suo avversario Alessandro Caccia. Anzi.
Purtroppo è stato centrato a freddo, cioè in apertura del match da un terribile gancio (l’arma più valida di Caccia) che lo mandava al tappeto. Erano trascorsi appena un minuto e venti secondi. Mazzoni si rialzava e, terminato il conteggio dell’arbitro, riprendeva a boxare. Ma il suo avversario per non concedergli il tempo di recuperare la lucidità necessaria, lo incalzava senza sosta e lo colpiva ripetutamente. L’atleta lastrigiano, in quel momento non in grado di reagire, colpito da un preciso destro, tornava al tappeto. A quel punto il match era finito. Era durato soltanto poco più di un minuto.
Simili episodi succedono spesso nella boxe. C’entra molto la fortuna. Sono colpi, in apertura del match, spesso scagliati senza un preciso intento in quanto ancora il match è nella fase di riscaldamento. Ma a volte arrivano a segno e risolvono, fra la sorpresa di tutti anche del pugile che lo ha scagliato, il match.
Senza quel “colpo della domenica” risultato micidiale per Mazzoni, il pugile toscano avrebbe sicuramente lottato alla pari con Caccia indipendentemente da quello che sarebbe stato il verdetto finale. Peccato.
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MARCEDDU E NDIAYE PRONTI
A COMBATTERE PER IL TITOLO
Ora tocca ad altri due pugili toscani battersi per un titolo. Uno è quello dei pesi gallo, titolo vacante, che vedrà a confronto Gianpietro Marceddu di Firenze e Pio Antonio Nettuno di Cesenatico.
L’altro è quello dei pesi supermedi nel quale il campione in carica Roberto Bassi di Roma metterà in palio la sua corona contro lo sfidante ufficiale Mohamed Alì Ndiaye, originario del Senegal, ma italiano a tutti gli effetti, vive e lavora a Pontedera.
Due incontri questi per i quali nei prossimi giorni saranno definite sede e data.
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