
Firenze – Da novembre scorso il CoReAS, l’organismo incaricato dalla Regione di approfondire i dati epidemiologici relativi allo stato di salute dei toscani che abitano in prossimità dei Sin, non esiste più. A scoprirlo e renderlo noto, il movimento 5 Stellel, grazie a un’interrogazione in consiglio regionale in cui si chiedeva un aggiornamento alla giunta, per sapere se fossero state superate le difficoltà incontrate dal Coordinamento nello svolgimento delle proprie attività di ricerca. L’attività del CoReAs riguardava la salute dei circa 350mila toscani (il 10% della popolazione regionale) che si trova ad abitare nei pressi dei Sin, ovvero, secondo l’art. 252, comma 1 del D.Lgs. 152/06, siti d’interesse nazionale, ai fini della bonifica, individuabili in relazione alle caratteristiche del sito, alle quantità e pericolosità degli inquinanti presenti, al rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante in termini di rischio sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali ed ambientali.
“Con questa decisione si è scelto di ignorare i problemi che la cattiva amministrazione della Regione ha creato negli anni. Si tratta di un fatto grave, di cui chi governa oggi la Toscana dovrà risponderne davanti ai cittadini”, dice Irene Galletti, Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle, per nulla rassegnata alla decisione della Regione Toscana.
“Solo attraverso una nostra interrogazione abbiamo scoperto che il CoReAS, l’organismo toscano che analizzava le criticità ambientali e sanitarie nelle aree SIN/SIR, ovvero quelle più colpite dall’inquinamento e situate tutte lungo la costa toscana, è stato abolito a novembre con la delibera n° 1246. Ci avevano rassicurato, in risposta ad una precedente interrogazione, sul superamento dei problemi di privacy che avevano ostacolato la raccolta dati dell’organismo. Eppure, la decisione di farlo sparire è stata presa comunque, un modo come un altro di ignorare i problemi che la cattiva amministrazione della Regione ha causato negli anni – attacca Galletti – ci è stata data la giustificazione che questi compiti verranno assorbiti dalla task force nazionale chiamata Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici (Snps). Ma la verità è che la Regione Toscana ha deciso di abbandonare uno strumento essenziale per l’identificazione puntuale degli allarmi ambientali e delle conseguenze sulla salute di 350mila abitanti della Toscana, il 10% del totale”.
Infine, conclude la papogruppo dei pentastellati: “Le città di Livorno, Collesalvetti, Piombino, Orbetello, Massa e Carrara, che da anni denunciano una situazione di allarme per quanto riguarda la mortalità, l’ospedalizzazione e le anomalie congenite dei nascituri, che si possono chiaramente ricondurre ad attività industriali massicce e altamente inquinanti, ora sanno che la Regione ha scelto di non affrontare questi problemi, spostandoli a Roma e lavandosi colpevolmente le mani. Non dimenticheremo questa scelta quando la Regione Toscana darà lezioni di transizione ecologica, prevenzione e monitoraggio ambientale.”