
Castiglioncello – “Al di là di ogni retorica o piaggeria nei confronti degli sceneggiatori (Francesca Archibugi e Francesco Piccolo) posso affermare sinceramente che a Suso Cecchi D’Amico questo film sarebbe sicuramente piaciuto” così Oreste De Fornari, giurato del Premio per la Sceneggiatura intitolato alla Signora del cinema italiano, nel presentare il film Il nome del figlio.
E’ stata una giornata dedicata alle parole e alle immagini del cinema d’autore, quella di martedì 21 luglio a Castiglioncello (data di nascita della sceneggiatrice dei più bei film italiani), quando prima alla Limonaia nel parco del castello Pasquini e poi al cinema all’aperto in pineta, si è parlato di questa delicata e intensa commedia scritta a quattro mani da Francesca Archibugi, che ne firma anche la regia e da Francesco Piccolo, già Premio Strega, dotata di un cast d’eccezione: Alessandro Gassman, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Rocco Papaleo.
Prima l’incontro alla Limonaia coordinato da Oreste De Fornari e da Massimo Ghirlanda con i due che raccontano e si raccontano. “Lei – chiede Oreste de Fornari a Francesco Piccolo- ha scritto anche film per Nanni Moretti. Chi ama di più tra Moretti e Archibugi.” Ride il Premio Strega 2014 e risponde “Nanni ormai è come se fosse mio marito, Francesca invece è la mia nuova passione ed entrambi abbiamo una passione ancora più travolgente quella per le parole” quindi l’intervistatore si rivolge a Francesca Archibugi: “ Suggerimenti in pillole per gli aspiranti sceneggiatori, regole da cui non vi separate” “ Non mi sento nella posizione di dare regole- risponde- In genere prima guardo molto, osservo molto, analizzo e poi scrivo al buio. Prendere dalla luce e scrivere al buio”.
Per la quarta edizione del “Premio per la sceneggiatura Suso Cecchi D’Amico” sono stati scelti sceneggiatori che rappresentano quanto di meglio la cultura italiana attuale abbia da offrire. Si tratta infatti di personaggi molto versatili, che affiancano la sceneggiatura ad altre attività: Francesca Archibugi è anche regista e sia, come scrittrice di sceneggiature che dietro alla macchina da presa, ha vinto molti premi, in Italia e all’estero, tra cui anche numerosi David di Donatello e Nastri d’Argento; Francesco Piccolo è anche un affermato scrittore.
Il film che li ha portati alla vittoria e di cui la stessa Archibugi è regista, “Il nome del figlio”, è stato scelto dalla giuria del Premio, poiché, come previsto dal Regolamento, ruota attorno ad una figura femminile di particolare rilievo ed è stato prodotto nei dodici mesi precedenti all’assegnazione. “A Francesca Archibugi e Francesco Piccolo per la sceneggiatura del film Il nome del figlio- recitano le motivazioni- cronaca di una cena di famiglia, dove un banale pretesto (il nome del nascituro) risveglia antichi risentimenti, passioni inconfessate, pregiudizi, invidie, snobbismi, sensi di inferiorità, disegnando uno spaccato originale dell’Italia di oggi, in particolare del suo ceto intellettuale, descritto con un moltiplicarsi di prospettive che accostano il sorriso e l’amarezza, il sarcasmo e la pietà. Una caratteristica che richiama la migliore tradizione del cinema italiano del dopoguerra, fondata sul realismo della commedia, di cui Suso Cecchi d’Amico è stata una delle esponenti più gloriose.”
Un premio molto gradito dai due autori che nel riceverlo dalle mani dell’attrice Giovanna Ralli, hanno commentato: “Suso è stata una grande e raffinata intellettuale, ma anche una grande lavoratrice che non ha mai smesso di studiare e di fare la spola tra la biblioteca e il set. Noi – ha parlato Francesca anche a nome dell’omonimo collega – siamo contentissimi di questo Premio perché di Suso ci sentiamo inadeguatamente gli epigoni. Elisabetta Cosci