
Prato – In tutto il mondo si celebra in questi giorni, la sacra ricorrenza dell’Iftar, il pasto serale che interrompe il digiuno dei musulmani, con banchetti e feste in nome della pace e della fratellanza tra i popoli. In America il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama con le parole “nonostante le nostre differenze, siamo una famiglia”, ha rispettato la tradizione inaugurata da Bill Clinton e poi dal Presidente George Bush, invitando, alla Casa Bianca, qualche giorno fa, l’intero corpo diplomatico, e giovani donne e uomini musulmani che si sono particolarmente distinti per le loro azioni di pace, come Samantha Elauf, determinata a portare avanti i diritti delle ragazze che vivono nei paesi dell’Africa Orientale, o Zaid Ahmed di appena sedici, che ha creato un sito web “Redefy”, per denunciare tutti quegli atteggiamenti volutamente provocatori che non appartengono all’Islam.
In Marocco nell’Ambasciata del Regno le diverse personalità della società civile ebraica e marocchina hanno organizzato a Casablanca, martedì scorso, con l’Associazione” Marocains Pluriels “del Presidente Ahmed Ghayet, un originalissimo Iftar dedicato al “vivere insieme.” Un evento in cui il consigliere del Re Andrè Azoulay, ha ricordato che “in questo mondo alla ricerca di punti di riferimento, il Marocco può come una bussola, indicare il cammino, perché terra di tolleranza, dialogo intercomunitario e di condivisione.”
Anche in Italia non sono mancati gli appuntamenti in diverse città:a Milano, nella sede di Sant’Egidio, cinque giorni fa hanno pregato insieme musulmani, cristiani ed ebrei;a Roma ci sono stati diversi eventi organizzati dalla associazione umanitaria Islamic Relief, mentre in Toscana, a Firenze, al centro SMS di Rifredi, l’altra sera un incontro di pace e di convivenza organizzata dalla signora Aouatif Mazigh con la partecipazione del parlamentare Filippo Fossati, la Presidente della VII commissione Serena Perini e il delegato dell’Arcivescovo di Firenze Mons.Vasco Giuliani.
A Prato, oggi 17 luglio, ci sarà un lungo incontro di preghiera, all’Extra Forum Palazzetto dello Sport, dalle otto del mattino fino al primo pomeriggio, che si concluderà con un pranzo della comunità musulmana di Prato e provincia, per festeggiare la fine del sacro mese del Ramadan e del digiuno,con i tipici dolci briwat, chbakiya,ghriyba, baklawa, kabghzal, fatti con la farina,lo zucchero, le mandorle,il miele e le spezie innaffiati dal tradizionale the, e spremute di arance e melograno. Prima della preghiera ogni fedele musulmano darà sei euro “zakat-al-fitr” come contributo per i Paesi che soffrono la povertà.
“Una festa quest’anno particolarmente sentita”, dice il Presidente della Associazione Al Magrheb di Prato Abdelmoula Mazigh,“in cui ci ritroveremo per rinnovare il dialogo di partecipazione e di pace che ci portiamo dentro. A Prato siamo una grande comunità che vive, lavora e produce,disponibile e sempre aperta al dialogo con la città che ci ospita a cui mandiamo in occasione del sacro Iftar il nostro messaggio che la violenza colpendo indistintamente cristiani e musulmani ne soffoca il dialogo di pace. “Per questo”,ribadisce,”siamo consapevoli e convinti che dobbiamo dire basta, perché l’intolleranza è un male per tutti noi, che desideriamo, invece costruire responsabilmente ponti di convivenza, relazioni e fratellanza”.
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