
Firenze – La seduta del Consiglio regionale della Toscana ha dibattuto oggi la mozione presentata da Fdi per chiedere il commissariamento della cooperativa Il Forteto. La mozione, di apertura dell’assemble aodierna, sostenuta da tutte le forze di opposizione, è stata respinta a maggioranza. Il capogruppo PD, Leonardo Marras: “Intempestività, non pertinenza della mozione e pregiudizio politico”.
Il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza una mozione a firma di Giovanni Donzelli (FdI) sulla richiesta di commissariamento della cooperativa del Forteto. La mozione è stata sostenuta da tutti i gruppi di opposizione. Donzelli, capogruppo di Fratelli d’Italia, chiedeva con l’atto presentato al presidente della Giunta, Enrico Rossi, di attivarsi presso il Ministero dell’Economia affinché venisse riconsiderata l’ipotesi di commissariamento della cooperativa. Donzelli, circa , stante lo scandalo “comunità degli abusi”, luogo di maltrattamenti e violenza, pepetrati per anni anche su minori, avvenuti e ampiamente testimoniati, presso la sede operativa della cooperativa nelle colline del Mugello, ha riepilogato i dati emersi dalla prima commissione regionale sul Forteto. In primo luogo ”non è vera – ha detto – la differenza tra fondazione e cooperativa”. Ha ricordato inoltre quanto accadeva al Forteto, dove ”le persone venivano schiavizzate, i minori costretti a lavorare la notte, ai malati non veniva concessa la malattia e persone venivano punite fisicamente perché al lavoro non rendevano abbastanza”.
A favore della mozione il capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai, già presidente della
prima commissione d’inchiesta sul Forteto, che ha sintetizzato la richiesta in un «passaggio tecnico imprescindibile per salvare la realtà produttiva restituendo dignità ai lavoratori vittime e credibilità al brand» ”Sulla vicenda della cooperativa – ha detto il consigliere regionale – si gioca una partita di interessi concreti.
C’è l’interesse legittimo di voler salvare una realtà economica del territorio che esiste da anni, ma per ciò che è avvenuto quella cooperativa si tutela se la scinde dal destino della setta“.
M5S condivide al cento per cento la mozione di FdI e manifesta il proprio stupore in merito alla scelta del PD Toscano di bocciare la richiesta di commissariamento del Forteto anche nel Consiglio regionale, dopo il voto analogo in Parlamento del 9 luglio scorso. Andrea Quartini del Movimento 5 Stelle, intervenuto stamni per esprimere voto favorevole del movimento: ”Un atto, il commissariamento – ha detto – che condividiamo al cento 100 per cento e che riteniamo dovuto per rendere giustizia a soggetti che sono stati annientati. Non possono prevalere interessi di partito”.
“Il Forteto è quella cooperativa protetta – sottolinea la nota del M5S – dalla sinistra toscana dove decine e decine di bambini e ragazzi, provenienti da situazioni di disagio, subivano per anni violenze fisiche, psicologiche e sessuali. Questa cooperativa era gestita da persone condannate per abusi sessuali e maltrattamenti che, nonostante note alle procure per fatti del genere sin dal 1985, si vedevano consegnare bambini in affido nel silenzio accondiscendente del PCI, PDS, DS, PD toscano e nazionale”.
La Commissione d’Inchiesta sulla vicenda, recentemente approvata dal Consiglio regionale – segnalano i consiglieri Cinque Stelle – indagherà su tutto questo e sulle responsabilità politiche dietro al dramma di questi ragazzi e queste ragazze che hanno visto la loro vita segnata per sempre dal trauma. Ma oggi, votando il commissariamento, il PD toscano avrebbe potuto compiere un gesto di definitivo rifiuto verso la capacità della Cooperativa di autogestirsi, visto quanto accaduto tra le mura dei suoi edifici dal 1977 ad oggi.
Manuel Vescovi, capogruppo Lega Nord ha invitato l’aula ad esprimersi all’unanimità sull’atto ”per un commissariamento con figura terza che possa andare lì e vedere tutto quello che succede”. ”Questa mozione arriva 30 anni dopo quello che doveva essere un atto di ufficio della Procura della Repubblica – ha detto Jacopo Alberti, sempre di Lega Nord -”. Alberti ha espresso voto favorevole all’atto e ha definito ”grave” il fatto che ci sia l’intenzione di far presiedere la nuova Commissione sul Forteto da un esponente della maggioranza.
Il capogruppo, Leonardo Marras, ha espresso la posizione del Pd e ha annunciato il voto contrario per ”l‘intempestività, la non pertinenza della mozione e il pregiudizio politico”. ”Quando parlo di pregiudizio mi riferisco all’evidente pregiudizio politico. Di fronte ai fatti e all’accertamento di verità la condanna deve essere senza mediazioni. Vorrei che venisse capito fino in fondo che c’è la disponibilità del Partito democratico a collaborare”. Marras ha poi parlato del consigliere Paolo Bambagioni: ”Ha speso parte della sua esperienza in questa vicenda ed è garanzia del lavoro del Consiglio alla ricerca della verità nei rapporti tra il Forteto e la pubblica amministrazione’‘. Marras ha ribadito ”non è vero che la realtà economica e produttiva del Forteto e la comunità sono la stessa cosa e non devono esserlo. La cooperativa che si è già rinnovata, deve avere la forza di farlo fino in fondo da sola, quello che è inaccettabile è che le vittime siano ancora accanto nel lavoro a chi è stato condannato”.
Le dichiarazioni di Stefano Mugnai, capogruppo di Forza Italia, nell’annunciare stamani il voto favorevole alla mozione di FdI. «Esiste una gamma di interessi legata alla cooperativa; ma esiste anche un quadro delle dignità umane.
«La cooperativa Il Forteto è il braccio economico della setta. Per salvarla, restituendo dignità ai lavoratori vittime di abusi e credibilità al brand, il commissariamento è un passaggio tecnico imprescindibile. Non lo diciamo noi: lo hanno detto gli ispettori ministeriali»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (presidente della prima commissione d’inchiesta che ha portato alla luce gli orribili soprusi ai danni dei minori affidati all’interno della comunità guidata dal ‘profeta’ Fiesoli, oggi di nuovo condannato per maltrattamenti e abusi insieme ai suoi adepti) annunciando il sì del suo gruppo alla mozione che impegna la giunta ad attivarsi presso il MEF per ottenere il commissariamento della cooperativa mugellana.
Del resto, come ricordato da Mugnai in aula, erano stati proprio gli ispettori del ministero per l’economia a richiedere, in era pre-Renzi, il commissariamento della realtà produttiva: «Poi è cambiato il governo – ha ripercorso il capogruppo azzurro – sono diventati ministri persone dai legami strettissimi col mondo cooperativo, ed ecco che è bastato uno statuto etico per trovare che sì, forse le cose si sistemeranno da sole. No: le cose non si sistemeranno. Non si sistemeranno fino a quando, con la commissione ‘Forteto-bis’ che andiamo a insediare a breve e sulla quale ho avuto il piacere politico di registrare le convergenze unanimi dei consiglieri regionali, non avremo raccontato fino in fondo la verità sulle responsabilità politiche e istituzionali. Non si sistemeranno finché la cooperativa verrà lasciata nella disponibilità di Fiesoli e dei suoi adepti. E’ inaccettabile che le vittime, non più ‘sedicenti’ né ‘presunte’ in virtù di sentenza, la mattina si alzino e vadano a lavorare sapendo di trovarsi fianco a fianco, spesso in posizione subordinata, rispetto ai loro carnefici, coloro che hanno fatto condannare con forza e tenacia».
«E’ vero – ha concluso Mugnai – esiste una gamma di interessi legata alla cooperativa; ma esiste anche un quadro delle dignità umane, ed è a quello che ci dobbiamo richiamare votando sì a questa mozione per liberare, salvare, tutelare la realtà produttiva del Forteto che non è distinta e distante rispetto alla setta, come dimostra la sentenza del giugno scorso che chiama la cooperativa a rispondere in solido per i fatti oggetto di condanna. Dobbiamo marcare la distanza rispetto al pregiudizio positivo che ha consentito trent’anni di tragedie ai danni di bambini incolpevoli. Dobbiamo farlo oggi».