
Parigi – Il coronavirus sta dimostrando la solidità della famiglia in Italia: lo osserva oggi il quotidiano “ Le Monde” in un lungo reportage al nord e al sud del paese sottolineando come i forti legami familiari si stiano dimostrando un atout che aiuta a traversare la crisi, soprattutto nelle campagne e nelle cittadine.
“ Si ha cura gli uni degli altri dalla culla alla tomba” “ spiega al giornale una giovane, Valentina chiedendosi però se non sia questa prossimità ad alimentare la sovramortalità italiana in questa pandemia. L’Italia, ricorda “Le Monde’ è il paesi che conta più vecchi dopo il Giappone, con un’ età mediana di 45,4 anni contro i 41,1 della Francia, e il 23% di over 65.
“Davanti alla gravità della situazione l’empatia ha preso il sopravvento sugli antagonismi generazionali: siamo ora notevolmente uniti”, dichiara lo scrittore Nicola H.Cosentino . “Un’altra peculiarità del nostro paese, rileva il giornale, è che la solidarietà tra generazioni scatta soprattutto a livello familiare, che sia per ragioni economiche che culturali”.
In Italia inoltre si fa meno ricorso alle strutture per anziani: in Francia, secondo gli ultimi dati, i residenti in queste case per gli over 65 erano 728.OOO contro i 288.000 al di qua delle Alpi. Secondo la demografa Elena Ambrosetti “Il Covid 19, che colpisce soprattutto gli anziani, sta comunque “mettendo a dura prova il nostro modello fondato sul mutuo soccorso familiare”.
Continua intanto la polemica sull’uso della clorochina, un antimalarico che secondo il controverso infettivologo Didier Raoult andrebbe utilizzato su vasta scala per combattere il virus. Mentre i francesi ne fanno incetta, nonostante le perplessità e i dubbi delle autorità sanitarie, il settimanale “Le Point” mette in guardia sui rischi di utilizzarla, soprattutto senza controlli medici.
Secondo il responsabile della farmacia di un grande ospedale, negli ospedali alcuni pazienti Covid 19 positivi sarebbero morti dopo aver preso la clorochina che avrebbe provocato arresti cardiaci. Un’agenzia regionale del paese ha segnalato invece casi di tossicità cardiaca legati a pazienti che si erano “auto medicati” con la clorochina.
Sempre su “Le Monde”, uno specialista dell’economia della salute, rilancia la polemica sulla preparazione del paese a far fronte all’epidemia, con una penuria di mascherine e tamponi cui ancora non ha posto rimedio.
Secondo Claude Le Pen la Francia disponeva nel 2007 “un dispositivo di protezione molto ambizioso contro le pandemie”. Il costoso piano era stato ideato dopo l’influenza aviaria ma poi era stato via via smantellate per ragioni economiche e politiche. Il piano prevedeva “due dispositivi essenziali, la creazione di un corpo sanitario di riserva e di un ente preposto a rispondere alle urgenze sanitarie. Via via, con l’allontanarsi del pericolo e con il deficit sempre più ampio della Securité Sociale, lo stato avrebbe drasticamente ridotto i finanziamenti, impedendo così il rinnovo del materiale scaduto. Come appunto le mascherine.