
Firenze – Il rendiconto generale 2017 della Regione Toscana ha ottenuto una “piena” parificazione dalla Corte dei Conti, migliorando addirittura rispetto al 2016, su cui era stata mossa un’eccezione. Il disavanzo della Regione negli ultimi due anni ha registrato un miglioramento complessivo di oltre 700 milioni. E secondo l’assessore alla presidenza con delega a bilancio, finanze e tributi Vittorio Bugli, le positività derivano in gran parte dalla scelta virtuosa di non contrarre mutui per pagare la spesa.
La scelta, spiega l’assessore, è stata quella di “non far ricadere sul futuro dei toscani il costo degli investimenti. Ma non solo: abbiamo dato via a una stagione di riforme e riorganizzazioni, che ancora non si è conclusa, in cui abbiamo ridotto i costi del personale, dato un riassetto organizzativo alla sanità, assorbito dipendenti di Province e di Centri per l’impiego, che è stato peraltro sottolineato con apprezzamento nella relazione della Corte dei Conti”.
“In questi anni – prosegue – le Regioni hanno contribuito sostanzialmente al risanamento dello Stato. Oggi, con un contesto di finanza pubblica che rimane difficile, abbiamo saputo mantenere corretto e in ordine il bilancio regionale. Allo stesso tempo, però, riterremmo necessario che alle istanze di regionalismo e ai percorsi di autonomia, che hanno ripreso spazio nel dibattito pubblico (è della scorsa settimana la risoluzione del Consiglio regionale della Toscana per l’avvio della richiesta di autonomia differenziata già prevista dalla Costituzione ndr) facesse da contraltare uno Stato centrale che allenti il peso delle risorse richieste al sistema delle Regioni. D’altro canto, l’invito della Corte circa la limitazione dell’iscrizione a bilancio dell’avanzo vincolato è una questione che deve coinvolgere tutte le Regioni e lo Stato, anche in termini normativi”.