
FIRENZE – Questa mattina l’assessore regionale al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, l’assessore alle politiche socio-sanitarie del Comune di Firenze, Stefania Saccardi, ed il direttore regionale della Caritas, Alessandro Martini, hanno presentato il nuovo progetto con il quale in Toscana si garantirà la continuità assistenziale agli immigrati irregolari ed alle persone emarginate ricoverate in ospedale. Regione Toscana, Comune di Firenze, Asl 10 di Firenze, Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, Sds fiorentina e Caritas hanno tentato, con l’accordo, di garantire una continuità assistenziale a quanti, non in regola con l’iscrizione al servizio sanitario nazionale, necessitino di cure mediche anche dopo le dimissioni dal ricovero ospedaliero. Dopo l’uscita dall’ospedale, immigrati irregolari e gli emarginati verranno accolti nella “Casa Stenone” della Caritas. Per il “Progetto di continuità assistenziale ospedale-territorio per la popolazione non iscritta al servizio sanitario nazionale”, questo il nome del piano d’azione deciso questa mattina, la Regione ha messo a disposizione 500.000 euro. Al momento delle dimissioni del paziente, un’equipe pluriprofessionale valuterà la situazione del paziente, stabilendo se abbia o meno bisogno del proseguimento delle cure mediche. Nei casi in cui sia necessario garantire la continuità delle cure, poi, verrà predisposto un piano assistenziale personalizzato per il paziente, che verrà ospitato da una casa famiglia della Caritas o in un’altra sistemazione individuata dall’ente assistenziale. «Nella nostra regione – ha commentato l’assessore Scaramuccia – vogliamo garantire gli stessi diritti di salute e di assistenza a tutti i cittadini, regolari o irregolari. Il Piano sanitario vigente pone tra gli obiettivi la definizione di percorsi assistenziali integrati per stranieri in situazioni di disagio, vittime di incidenti o colpiti da gravi malattie, che, una volta dimessi dall’ospedale, siano sprovvisti di adeguate forme di assistenza. E una legge regionale del 2009 dispone che tutti i cittadini presenti sul territorio nazionale abbiano il diritto agli interventi socio-sanitari urgenti che ne garantiscono salute e dignità. Il progetto che presentiamo oggi vuole essere una risposta concreta a questa esigenza, e ci auguriamo di poterlo poi estendere anche ad altre realtà».