
Firenze – Il Museo del Bargello, come le altre istituzioni museali di Firenze, dopo la prima fase di isolamento aveva ripreso la sua attività con un indiscutibile programmazione di eventi di grande interesse storico e culturale. La riapertura che sembrava prevedere un ritorno a una normalità, è stata breve. Solo da poco i musei sono state tra quelle strutture pubbliche a tornare in un nuovo isolamento e a chiudere i loro battenti.
Insieme a Paola D’Agostino, direttrice del Bargello abbiamo fatto alcune considerazioni riguardo il periodo in cui il museo è rimasto aperto al pubblico: “I Musei del Bargello hanno tutti riaperto, come previsto tra giugno e settembre, con numeri contingentati, percorsi in sicurezza, in alcuni casi visite accompagnate e c’è stato un grande impegno da parte di tutto lo staff di ogni museo nell’accoglienza, in sicurezza, ai visitatori. Tra la metà di luglio e la metà di settembre abbiamo avuto una buona affluenza di pubblico ed è stata l’occasione per tanti fiorentini e turisti italiani di tornare a rivedere o di scoprire i nostri musei, da Palazzo Davanzati, alle Cappelle Medicee, allo stesso Bargello, Orsanmichele e Casa Martelli. A fine settembre, durante le giornate europee del Patrimonio, l’apertura serale alle Cappelle Medicee con suggestioni di luce del nuovo impianto di illuminazione ha riscontrato grande successo. È indubbio, però, che anche i Musei del Bargello come quelli in tutto il mondo, hanno visto una drastica riduzione di pubblico e di introiti che accomuna tutti i settori della cultura”.
Quali iniziative sono in corso adesso?
“Al Bargello sono in corso lavori di restauro e manutenzione straordinari degli stemmi podestarili, della facciate interne, esterne e poi si passerà alla torre. Questo cantiere, molto importante, dovrebbe terminare nell’autunno del 2021. Mentre entro la fine del 2020 si dovrebbe partire con il riallestimento della Sala degli Avori, della Cappella e della Sagrestia. In tutti gli altri Musei: Palazzo Davanzati, Casa Martelli, Orsanmichele e Cappelle Medicee, si sta lavorando alla finalizzazione di progetti diversi, da riallestimenti, a messa in sicurezza, all’ampliamento di spazi espositivi. Sono progetti che saranno terminati soltanto nei prossimi due anni, ma finalizzati a rendere questi edifici ancora più accessibili e offrire al grande pubblico una effettiva esperienza di conoscenza, che è tra le priorità del Ministero. Sono in corso importanti restauri su grandi capolavori, come quello del San Marco di Donatello a Orsanmichele, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure e finanziato dai Friends of Florence, o la Sagrestia Nuova di Michelangelo, i cui lavori di restauro e indagine diagnostica dovrebbero terminare entro dicembre. È stata poi bandita alla metà di ottobre la gara per i lavori della nuova uscita della Cappelle Medicee”.
Nonostante l’allerta per il coronavirus la progettualità e la capacità di creare nuovi eventi va avanti con proposte molto importanti come per esempio quelli previsti per l’anniversario di Dante il prossimo anno. Quali sono le prossime manifestazioni oltre a quella già citata?
“Nel 2021, la programmazione culturale del Bargello sarà legata al riallestimento delle nuove sale del Bargello e alla riscoperta dell’architettura del Palazzo del Podestà, al termine dei lavori di restauro. Per Orsanmichele e le Cappelle Medicee, si svilupperanno una serie di approfondimenti legati ai restauri sopracitati e lo stesso avverrà a Palazzo Davanzati e a Martelli, emergenza sanitaria permettendo”.
Tornando all’anniversario dantesco. Che cosa sarà esposto? E quali saranno gli eventi più importanti?
“Per il 2021 al Museo Nazionale del Bargello sono programmate due mostre, la prima «Onorevole e antico cittadino di Firenze». Il Bargello per Dante, si svolgerà dal 23 marzo al 25 luglio 2021, e sarà curata da Luca Azzetta, Sonia Chiodo e Teresa De Robertis dell’Università di Firenze, con un comitato scientifico di esperti filologi e di storici dell’arte, composto da Andrea De Marchi, Giovanna Frosini, Andrea Mazzucchi, Marco Petoletti, e Stefano Zamponi. La mostra sarà articolata in sezioni, con prestiti di manoscritti da tutto il mondo e dipinti che saranno allestiti in dialogo con gli affreschi giotteschi della Cappella della Maddalena, dove si trova il più antico ritratto di Dante, effigiato nella parete del Paradiso tra le schiere degli eletti, e altre opere coeve, provenienti dalle collezioni del Bargello e da istituzioni italiane e straniere.
Si tratta di un itinerario espositivo che ripercorrerà tappe e protagonisti di questo rapporto tra Firenze, l’Alighieri e la sua opera nella prima metà del Trecento, presentando artefici, copisti, commentatori, miniatori e lettori della Commedia intorno all’anno 1337. Come ho già avuto modo di dire la collaborazione tra i Musei del Bargello e l’Università di Firenze sarà inoltre un’occasione formativa per studenti, dottorandi e giovani studiosi, coinvolti nel progetto. Ancora in pochi sanno che Dante frequentò il Bargello durante la sua attività politica e proprio al Bargello fu condannato all’esilio e al rogo se fosse tornato a Firenze. Il Bargello è il luogo dantesco per eccellenza a Firenze”.
E prosegue: “Sempre al Museo Nazionale del Bargello si terrà una seconda mostra dedicata alla fortuna dantesca nella seconda metà dell’Ottocento che ricorderà al grande pubblico che fu proprio il ritrovamento del ritratto grottesco nella Cappella della Maddalena a cambiare le sorti dell’austero Palazzo medievale che da prigione fu trasformato nel primo museo nazionale del Regno d’Italia. La mirabile visione. Dante e la Commedia nell’immaginario simbolista, si terrà dal 23 settembre 2021 al 9 gennaio 2022 e sarà curata da Carlo Sisi, con il contributo di storici dell’arte e della letteratura di Otto e Novecento che collaboreranno con un Comitato Scientifico composto da Emanuele Bardazzi, Ilaria Ciseri, Flavio Fergonzi, e Laura Melosi. Nel 1865, ricorrenza del sesto centenario della nascita di Dante, quando il Bargello riaprì le porte come primo Museo Nazionale del Regno d’Italia con una mostra dedicata all’Alighieri, la figura del Poeta si identifica sempre più con l’idea nazionale sancita dagli esiti della politica risorgimentale, per cui Dante è definito “precursore della unità e libertà d’Italia”.
Dedicata alla complessa percezione della figura di Dante e della Divina Commedia nel contesto letterario tra Otto e Novecento, la mostra presenterà una selezione di dipinti, sculture e altre opere che, dalle correnti naturaliste agli influssi europei del Simbolismo, illustreranno lo straordinario catalogo di immagini – sublimi, mistiche e oniriche – che il poema dantesco offriva al mondo dell’arte. Anche in questo caso arriveranno opere da collezioni italiane e straniere”.
Ci sono dei progetti futuri che si stanno preparando, oltre a quelli per l’anniversario di Dante?
“Naturalmente stiamo lavorando alla programmazione per il 2022 e il 2023, ma per ora è prematuro annunciare anche quei progetti”.
Foto: Paolo D’Agostino