
Prato – C’è un gran fermento in queste ore all’Estraforum, il palazzetto dello sport di Prato. Il 10 marzo scorso l’impianto di Maliseti ha ospitato i Campionati regionali di danza sportiva e domenica 18 marzo sono in arrivo da tutta Italia oltre 500 coppie di ballerini che daranno vita a uno dei più prestigiosi tornei toscani, il Trofeo Pegaso organizzato dall’Associazione dilettantistica Tomasiello.
Perché tutto possa funzionare come il cronometro che scandisce l’entrata delle coppie in pista, Enzo Tomasiello ha mobilitato 40 soci, ciascuno dei quali ha ricevuto il suo bravo incarico: chi consegna i numeri di gara, chi pensa ai giudici di gara, chi si preoccupa della gestione dei competitori etc.
Per la buona riuscita dell’edizione del quarantennale della scuola di Calenzano fondata da Tomasiello il primo marzo 1978 sono stati ingaggiati anche i volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri che hanno avuto un ruolo importante nella buona riuscita dei Campionati regionali.
Il Trofeo Pegaso si è svolto per alcuni anni a Firenze come gara accessoria del Trofeo Città di Firenze. Con qualche eccezione, come quella del Mandela Forum del 2016, da tredici anni la competizione si svolge nella città laniera. Per il pubblico dei ballerini, degli appassionati e dei curiosi, il programma prevede anche alcune esibizioni.
Ci saranno Alessandro Lippi e Andra Galban, coppia internazionale emergente, i 35 ragazzi dell’Hip Hop guidati dal loro maestro Adriano Gherardini, due coppie di danza integrata, disciplina parolimpica e la coppia campione d’Italia, terza al mondo, di Francesco Galuppo e Debora Pacini.
Per il fondatore, una carriera prima di competitore in diverse discipline e poi di insegnante, ci sono tutte le premesse per una vera e propria festa del ballo. La sua scuola ha appena portato a casa due campioni regionali, mentre promettono bene le nove coppie di ragazzi del vivaio, la metà delle quali è già entrata in competizione.
Enzo, tutto è pronto per il Trofeo Pegaso che quest’anno si svolge in una sola giornata, qual è il punto su cui soprattutto pone la sua attenzione?
Devo dire che sarei contento se si fosse formata un giuria super partes, com’ è stato il caso dei Campionati regionali.
Questo dei giudici di gara imparziali e oggettivi è un problema annoso…
La struttura giudicante dovrebbe essere monitorata di più da parte della Federazione, ci vuole un controllo vero. E il controllo parte dalla formazione che dovrebbe essere uno degli obiettivi della Fids. Bisogna trovare il modo giusto per confrontarci con certi problemi, per esempio quello dei tempi di valutazione. Il sistema individuato dallo Csen è interessante, ma concede al panel giudicante meno tempo per valutare. Non dimentichiamo che i giudici hanno circa 10 secondi di tempo a coppia e fatalmente l’errore è in agguato.
C’è anche il dato di fatto che la qualità del ballo è mediamente aumentata…
Infatti la qualità dei ballerini è migliorata ed è sempre più difficile giudicare, visto che il livello è sempre più equilibrato. Per dare più tempo ai giudici per valutare chi è più bravo, io non premierei più tutti e sei finalisti. Sceglierei i primi tre e lascerei gli altri a pari merito. Così si possono individuare le coppie che vanno sul podio in maniera più accurata.
Secondo lei, i format televisivi come Ballando con le Stelle e Dance Dance Dance sono utili per diffondere la cultura del ballo?
Da un certo punto di vista queste trasmissioni mettono la gente a contatto con il mondo del ballo. Tuttavia non danno le informazioni giuste. Quel ballo non è reale. Sarebbe opportuno che facessero vedere anche le competizioni sportive.
Enzo, cosa consiglia a chi vuole affacciarsi al mondo della danza sportiva?
Prima di tutto consiglierei di frequentare un corso collettivo. Occorre partire dall’ aspetto sociale del ballo di cui la scuola è il punto di riferimento. Il ballo aggrega le persone, prima di tutto insegna a stare insieme, a condividere la musica. Arriva poi un momento in cui ci si sente pronti a rivolgersi a un professionista.
L’importante è che abbiano a che fare con insegnanti di qualità…
Occorre tutto un lavoro di formazione, in modo da evitare che vi siano trainer che non hanno un riconoscimento. Nella nostra scuola abbiamo una ventina di trainer tutti in possesso di diplomi Midas o di diplomi Csen. La qualità dell’insegnamento è essenziale.
Foto: in alto Alessandro Lippi e Andra Galban
foto 2: Enzo Tomasiello