
Fiesole – Domenica 19 luglio, il regista Dario Argento, riceverà il Premio Fiesole ai Maestri del cinema al Teatro Romano di Fiesole (Firenze) nell’ambito della 68/ma edizione dell’Estate Fiesolana. Il prestigioso riconoscimento è conferito dal Gruppo toscano del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, dal Comune di Fiesole in collaborazione con la Fondazione Sistema Toscana. Il programma prevede alle 18.30 (a ingresso libero, nella terrazza del Teatro Romano di Fiesole) una tavola rotonda con il regista Dario Argento e gli ospiti Marta Gastini (attrice in Dracula 3D), Francesco Bianconi (cantante e autore del romanzo La resurrezione della carne) e Claudio Simonetti. Seguirà la presentazione del libro sul regista italiano curato proprio dal gruppo toscano del Sncci (ingresso libero).
Alle 21.30 si terrà il concerto di Claudio Simonetti dei Goblin, a 40 anni dalla pubblicazione dell’album “Profondo rosso”, musiche del film cult di Argento. La cerimonia di premiazione si terrà alle 22.15 e a seguire e la proiezione di Profondo Rosso, del 1975, nell’edizione digitale restaurata a cura del Csc-Cineteca Nazionale, con la supervisione di Luciano Tovoli. Argento diventerà ‘maestro del cinema’ come Giuseppe Tornatore, Terry Gilliam, Toni Servillo, Nanni Moretti, Gianni Amelio, Spike Lee, Bernardo Bertolucci, Robert Altman e Ken Loach, solo per citare alcuni tra i premiati che lo hanno preceduto. Il riconoscimento è stato istituito nel 1966. Al regista è stata dedicata una retrospettiva dei suoi film in corso a Firenze nell’arena estiva Apriti cinema di piazza Santissima Annunziata. Il prossimo appuntamento è martedì 21 luglio con la proiezione di Il fantasma dell’Opera (Italia, del 1998).
“Da molti anni anche un autore eccentrico, eccessivo, provocatorio come Dario Argento – ha spiegato Giovanni Maria Rossi, direttore artistico del Premio Fiesole ai Maestri del Cinema – apparentemente confinato nei limiti di uno o due generi cinematografici – il giallo e l’horror, per semplificare – molto amato dal pubblico giovanile di tutto il mondo ma guardato con sospetto e ostilità da gran parte della critica soprattutto italiana, ostinata erede del neorealismo, era entrato nel mirino del Premio Fiesole. Anche all’interno del Sncci permaneva, prima di una scelta convinta e maggioritaria, una divisione più o meno generazionale tra quanti ne avevano seguito la formidabile parabola ascendente fin dagli anni ’70, non sempre convinti della sua autorialità, e quanti lo avevano riletto con passione negli anni 2000 quando la sua creatività sembrava appannarsi o quanto meno diradarsi. Oggi siamo certi che allargare il Premio ai Maestri del Cinema a una personalità debordante e complessa come quella di Argento, che nella sua recentissima autobiografia, Paura (Einaudi, 2014) ha ripercorso lucidamente tutte le tappe, le suggestioni e le ossessioni che fin da giovanissimo lo avevano immerso nell’universo fantastico del cinema, sia non solo un recupero critico doveroso di un esponente “rivoluzionario” della generazione dei Bellocchio e dei Bertolucci, ma anche la scoperta di una vena creativa sotterranea, sulfurea, visionaria che si è nutrita di arte, di letteratura e di immagini filmiche per restituire, con un linguaggio originale e sofisticato, i turbamenti e gli incubi individuali e collettivi che da oltre quarant’anni serpeggiano ovunque nella contemporaneità”.