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Edison. Chiusura il 10 novembre? Cronaca

Nelle sale della Edison cominciano gli incontri con dipendenti di aziende in crisi, ma i tempi per costruire il simbolico «presidio della cultura e del lavoro» corrono contro i lavoratori della libreria di piazza della Repubblica. Enrico Talenti, delegato Filcams Cgil che segue la vertenza, ha infatti rivelato che nell'ambito di un incontro in Provincia sulla mobilità dei dipendenti «è stato detto che la libreria chiuderà il 10 novembre».  

Perché il 10 novembre? – Piove sul bagnato, per usare un eufemismo, sui dipendenti della Edison, i quali erano sicuri fino a poche ore fa di chiudere i battenti a fine mese. Talenti ha spiegato che la proprietà, facente capo al gruppo Bellentani, «per tutelarsi dai debitori» ha intenzione di chiudere prima la svendita e, con essa, la libreria. Secondo il delegato Filcams i vertici di Edison avrebbero espresso la necessità di «chiudere la procedura di mobilità» perché avrebbero «fretta» di chiudere l'attività.


La "timida" conferma del liquidatore – Le parole di Talenti trovano conferma in quelle di Amilcare Di Francesco. Raggiunto telefonicamente, il liquidatore della società ha ribadito che «intorno a quella data» avverrà la chiusura. Divergono però le motivazioni che, secondo il liquidatore, sarebbero da imputare esclusivamente a questioni logistiche legate ai tempi di sgombero dei locali. Si fa posto per chi dovrà venire in un futuro non tanto lontano? No, «non c'è niente di strano in quello che stiamo facendo» ha risposto Di Francesco. «Tra il 10 o il 15 – ha concluso – non penso ci sia grande differenza per nessuno. Siamo alla fine».

I dipendenti: "Edison caso politico" – Intanto, dal tavolo dell'incontro organizzato dai dipendenti Edison per parlare dei problemi dei colleghi di Menarini – la cui proprietà ha annunciato un esubero di 1000 unità, per ora solo rimandato – Simone Vertucci dell'Rsa della libreria ribadisce il «ruolo di rappresentatività» che il punto vendita di piazza della Repubblica vuole assumere per tutte quelle realtà locali in crisi, ma che «spesso sono dimenticate o hanno poca visibilità». Una funzione sociale che ha il senso dell'azione politica quella descritta da Vertucci, che ha rivendicato il ruolo di Edison suggellato dalle «quasi 20mila firme» raccolte in tre settimane e dal «sostegno» ricevuto dalla cittadinanza.

In risposta ad alcuni commenti comparsi su Facebook circa le responsabilità della chiusura della libreria, un altro dipendente Edison ha esplicitato che il loro «è un caso politico e su questo bisogna essere chiari. Non vogliamo essere strumentalizzati ma in una situazione oggettivamente complicata come in ogni film poliziesco bisogna trovare il colpevole e non credo che questo faccia bene a giornalisti e cittadini che vogliono capire cosa sta succedendo. Qui c'è in gioco il futuro di una città, non solo di un'azienda, che sta rapidamente cambiando corpo».

Presidio della cultura. Le aziende invitate – A sostenere i dipendenti Edison, interverranno dal 26 ottobre, se, come detto, ci sarà tempo, le Rsu di molte altre aziende del territorio fiorentino in crisi o intenzionate a esprimere solidarietà. Fra queste ricordiamo Stefan, Carrefour, Coin, Gkn (metalmeccanica dell'indotto Fiat), Isi e Ginori, che sarà simbolicamente invitata per questioni «culturali».


Le porte di Edison si chiuderanno il 10 novembre? Forse. Quel che è certo, è che la partita di cui siamo spettatori, difficilmente finirà con la semplice serrata di una saracinesca.

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