
Dalle parole agli atti. Dal semplice dibattito sui media e negli incontri istituzionali si è arrivati agli atti formali per poter avviare il referendum. La proposta di legge formulata dal Comitato promotore, coordinato dal dr. Gabriele Orsini, comporterebbe una svolta radicale prevedendo contestualmente all’istituzione del nuovo comune, l’estinzione dei Comuni preesistenti e la successione del Comune dell’Isola d’Elba in tutti i rapporti attivi e passivi e nelle proprietà dei comuni estinti.
Sabato 1 ottobre, con un evento pubblico, organizzato a Portoferraio, parte la raccolta delle 5000 firme necessarie all’indizione del referendum. Chiamati a intervenire i cittadini, i sindaci e i rappresentanti delle categorie economiche, degli ordini professionali e delle istituzioni. Tra gli invitati anche il Ministro Matteoli – che si era già espresso favorevolmente sul Comune unico, gli onorevoli Bosi, Velo e Realacci e il vicepresidente del Consiglio regionale Fedeli.
Otto comuni su un territorio di soli 224 kmq sembrano troppi. Forse uno sforzo di semplificazione istituzionale nelle decisioni potrebbe migliorare la strada per la soluzione ai molti problemi comprensoriali: rifiuti, aeroporto, portualità, trasporti marittimi e terrestri, sanità e programmazione del turismo. All’Elba neanche le gestioni associate riescono a decollare e la contrapposizione politica tra i comuni condiziona pesantemente le scelte del territorio a danno solo dei cittadini amministrati.
Il Comitato ritiene che raggiungere l’obiettivo del Comune unico contribuirà ad attrarre finanziamenti per l’ammodernamento delle infrastrutture e a ridurre la spesa pubblica in modo significativo.
Ma nella pratica su otto sindaci solo tre si sono dichiarati favorevoli ad una regia unica. Vedremo cosa decideranno i cittadini.