Prato – Lascia l’amaro in bocca a molti, il ritiro della candidatura dell’assessore comunale al Bilancio e alle Attività produttive, la pratese Benedetta Squittieri indicata nella rosa dei 5 candidabili per il partito democratico alle prossime elezioni del 25 settembre. La notizia si è diffusa a Prato sin dalla mattina anche se ufficiosamente dalla sera prima circolavano diverse voci circa il fatto che su quel nome non c’era convergenza nella Segreteria Provinciale di via Carraia. Uno strappo tutto interno al Partito Democratico pratese che catapulcherà giocoforza in città un “papa straniero” e quasi certamente il senatore uscente Tommaso Nannicini, indicato da Letta, visto che la segreteria provinciale non ha mostrato unità sul nominativo locale.
“Così come ho dato la mia disponibilità a stare nella rosa dei nomi proposti dal Pd di Prato per essere candidati alle elezioni politiche, così la ritiro. Il mio nome non può essere ostacolo per nulla”. Comincia con queste parole lo sfogo social di Benedetta Squittieri, pubblicato stamane su Facebook, con cui si mette la parola fine a qualsiasi manovra utile per avere un rappresentante pratese il 25 settembre. E tutto ció nonostante l’opportunità data dalla rinuncia del sottosegretario Caterina Bini nel collegio pratese alla Camera assegnato da Letta, finalizzato a fare posto ad un candidato del territorio, e cioè proprio a Squittieri. Cosa poi sia accaduto dal 30 luglio a ieri, Benedetta Squittieri lo ha raccontato nel post, a partire da quando il segretario provinciale Biagioni le avrebbe comunicato al telefono che avrebbe inserito il suo nome nella rosa aspettandosi la disponibilità.
“Dopo quella telefonata, ho incontrato il segretario una sola volta e solo per spiegare l’importanza del contributo di 10 milioni che sta arrivando dallo Stato a sostegno del distretto tessile. Ora vengo a sapere che il Letta ha chiesto a Nannicini di candidarsi nel nostro collegio in assenza di una proposta condivisa da parte del gruppo dirigente di Prato. Mi aspettavo una chiamata dal segretario del mio partito solo per capire cosa fosse cambiato dal momento in cui mi aveva chiesto la disponibilità, ma non è successo”.
Squittieri prosegue: “Ho detto sì per spirito di servizio e ora, con lo stesso spirito, ritiro la mia disponibilità. Trovo un peccato perdere questa occasione e non per me che non ho mai chiesto di essere inserita nella rosa dei candidati, ma per la città che rischia di non essere rappresentata a Roma”.
“Continuerò a fare campagna elettorale e a fare il mio lavoro di assessore – aggiunge – C’è tanto da fare, non ci perdiamo dietro a queste cose. Il collegio è ancora da vincere, non vorrei che qualcuno pensasse che possiamo permetterci questa manfrina perché abbiamo già vinto”.
Ma la polemica in città circa il veto della segreteria provinciale sul nome Squittieri è altissima, tanto da indurre, a pochi minuti di distanza dal post dell’assessora, il Sindaco Biffoni a intervenire, sempre via Facebook: “Chiederemo al segretario cosa sia successo. Ora c’è una campagna elettorale da affrontare, poi sarà il tempo dei chiarimenti. Sono amareggiato e osservo che, a meno che non stia capendo male, Prato resta per la prima volta senza rappresentanza parlamentare”.
Mentre su Tommaso Nannicini, associandosi a quanto già espresso da Squittieri: “Candidato di spessore, bravissimo parlamentare, persona molto capace, un buon nome per il nostro collegio. Potevamo avere un nome pratese, poi ci verrà spiegato perché così non è stato”.
Si apre dunque uno scenario politicamente difficile per il futuro del Pd pratese che con il ritiro di Squittieri appare sempre più a disagio, anche perchè in suo favore si erano schierati in tantissimi e non solo in città. Da registrare anche la missiva degli iscritti di un circolo, il Pd di Casale, al segretario Marco Biagioni, che sostenevano la candidatura dell’assessore comunale avvertendo che “tanti iscritti stanno facendo sentire la loro voce annunciando che per protesta non daranno il voto al nostro partito o, peggio ancora, alla coalizione di centrosinistra”.