
Firenze – Quaranta case popolari ristrutturate grazie ai soldi di un gruppo privato e assegnate nei giorni scorsi a Firenze. Senz’altro una buona notizia, come segnala la Cgil, che tuttavia commenta, pur sottolineando il fatto che si tratta di una iniziativa meritoria: “Pensiamo che non sia una risposta al disagio abitativo”.
Infatti, il punto rimane, secondo la Cgil, i tagli che in questi anni sono stati operati sui fondi pubblici nazionali dedicati all’edilizia pubblica, con la conseguenza che Regione e Comuni no hanno risorse per ristrutturare gli alloggi che si liberano.
La realtà sta nei numeri, come segnala la Cgil: solo a Firenze sono circa un centinaio le case popolari che durante l’anno si liberano, ma a causa di mancanza di fondi per la ristrutturazione vengono riassegnate anche dopo 12 mesi.
“E’ evidente che questo ritardo nel riassegnare gli alloggi contribuisce ad aggravare una situazione che invece avrebbe bisogno di risposte maggiori a causa di un bisogno crescente dovuto al caro affitti, ad un impoverimento dei cittadini e alla precarietà lavorativa”.
La soluzione? Una e unica: “Servono risorse pubbliche e una politica mirata ed è fondamentale che i Comuni, insieme alla Regione, come più volte ribadito dalla Cgil e Sunia, rimettano al centro del dibattito politico di questo Governo il tema del diritto all’abitare e della precarietà abitativa, che sembra completamente scomparso dall’agenda politica”.
E a favore di questa posizione della Cgil, si schiera l’assessore regionale Andrea Ceccarelli: “Ha ragione la Cgil, il tema della casa sembra essere rimasto una priorità solo per la Regione Toscana che, pur in un momento di grave difficoltà per i bilanci degli enti pubblici, sta dando attuazione all’impegno preso: 100 milioni in tre anni per costruire nuovi alloggi Erp – dice Ceccarelli – grazie a questo impegno, si stanno realizzando nuovi alloggi Erp un p0′ in tutta la Toscana, da Firenze a Pisa, Livorno, Massa e così via. Ultimo esempio Prato, dove è aperto un bando per acquisire alloggi invenduti e metterli subito a disposizione del patrimonio Erp. Nel frattempo, abbiamo autorizzato piani di recupero proposti da soggetti gestori a Grosseto, Siena, Empoli, ultimo quello di Lucca”.
Ceccarelli ha continuato: “Nello stesso periodo temporale, dallo Stato sono state messi a disposizione poco più di 20 milioni per le ristrutturazioni degli alloggi di risulta. Attualmente stiamo assistendo ad un tentativo del nuovo ministro di rimettere in discussione i finanziamenti già attribuiti con decreto alle Regioni che avevano presentato un elenco di interventi programmati già approvato. Tutto questo, solo perchè la Regione Lombardia, che non aveva presentato richieste, improvvisamente ha posto il veto alla ripartizione, pretendendo che le risorse siano redistribuite secondo criteri a lei favorevoli. Una situazione a dir poco imbarazzante per il Governo, che ha suscitato vivo allarme tra le Regioni”.
“In più – ha concluso l’assessore regionale – con la proposta di legge all’esame del Consiglio Regionale abbiamo previsto meccanismi che rendano più dinamico ed efficiente il sistema, ma purtroppo stiamo incontrando non poche difficoltà legate agli atteggiamenti conservatori e corporativismi. Quello su cui siamo completamente d’accordo con la Cgil è la necessità di una forte mobilitazione a livello nazionale per far si che la casa torni ad essere una priorità, con finanziamenti adeguati a sostenere tale affermazione”.