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Erp e pandemia, Talluri: “Useremo tutti gli strumenti per tutelare gli assegnatari” Breaking news, Cronaca

Firenze – Se l’emergenza coronavirus colpisce ogni ceto sociale, è senz’altro vero che sono le fasce più fragili della popolazione quelle che accuseranno in modo più grave  i colpi, soprattutto economici, di questo tsunami. E dal presidente nazionale di Federcasa, l’associazione che riunisce i gestori delle case popolari a livello italiano, il fiorentino Luca Talluri, arrivano alcune richieste inviate al governo con due lettere, la prima del 23 marzo scorso, l’ultima datata ieri 30 marzo.

Le richieste. Nella prima lettera, come ricorda lo stesso Talluri (che a Firenze ricopre la carica di presidente di Casa spa), “ho chiesto che venisse ridotta o azzerata la tassazione sugli enti gestori, in considerazione dell’emergenza che stiamo vivendo, vale a dire la sospensione di Imu, Irap e Ires. Inoltre, l’ulteriore passo richiesto è un rifinanziamento importante della legge 80, ovvero la manutenzione straordinaria. Ancora, che venga prevista una pianificazione al fine della costruzione di nuove case popolari. E’ evidente a mio avviso che passata l’emergenza, la domanda di case popolari aumenterà. E visti i tempi di queste operazioni, dal momento che non  sono semplici i percorsi e i tempi di realizzazione, prima si parte meglio è”.

Se queste sono le richieste della prima missiva, nella seconda si aggiunge che “a nostro avviso, emerge la necessità di sospendere i canoni fino alla fine dell’anno, compensando la liquidità”. Ed ecco cosa significa. Partendo dall’attesa, realistica,  di una drastica diminuzione delle entrate (o azzeramento addirittura) a causa della crisi e dell’incertezza ad essa connaturata, Federcasa, oltre a tornare a chieder con forza l’esenzione totale dal pagamento delle imposte per i propri associati (gli enti gestori), e considerando che il probema sarà di emergenza finanziaria per tutto il settore, richiede anche la sospensione immediata del pagamento dei canoni ERP da parte degli assegnatari degli alloggi; ovviamente, spiega Talluri, necessariamente accompagnata dall’istituzione di una compensazione finanziaria diretta oltre alla necessaria sospensione dei pagamenti fiscali e contributivi da parte degli Enti gestori del settore. Misura necessaria per salvaguardare la continuità del servizio svolto dagli enti gestori, che si occupano del funzionamento del sistema, anche in nome e per conto dei Comuni e delle Regioni, laddove la legislazione regionale lo abbia previsto. Tirando le fila, i due punti tra loro non disgiungibili sono: esenzione IRES, IRAP, IMU (e altri tributi) e sospensione dei pagamenti per gli Enti gestori, e sospensione dei pagamenti dei canoni per inquilini per l’anno in corso, accompagnata dalla relativa compensazione finanziaria diretta agli Enti gestori per mantenere attivo il servizio.

In sintesi: dal momento che, vista la situazione emergenziale, ci si troverà di sicuro con meno risorse, tanto vale giungere all’esenzione completa dai canoni di affitto,  compensati però con sgravi fiscali e con una compensazione finanziaria diretta per consentire la continuità dei servizi da parte degli enti gestori. .

Il tema è stato dibattuto anche in una riunione odierna del Cispel, dove lo stesso Talluri ha proposto che, attendendo la risposta da parte del governo, qualora fosse negativa o non ci fosse proprio, la richiesta sia avanzata anche alla Regione.

Andando alla questione fiorentina, il presidente Talluri spiega: “Nell’attesa della risposta di governo/regione, non applicheremo nessuna mora per quanto riguarda marzo e aprile a chi non paga o paga in ritardo. Utilizzeremo tutti gli strumenti che già esistono per legge, considerando comunque il fatto che il canone Erp è comunque calcolato sul reddito, che è possibile per legge non applicare la mora nei casi di particolare difficoltà, il ricorso al fondo sociale, il ricalcolo del canone, la possibilità di procedere a rateizzi, dando luogo a questi strumenti in modo prioritario e con il conseguente sforzo lavorativo per applicarli in maniera immediata”.

“Le richieste del Talluri ci trovano d’accordo – dice Giuseppe Cazzato, dei Cobas-Rete Antisfratto – perché sicuramente ci saranno molti inquilini delle case popolari in difficoltà nel pagare gli affitti. Inoltre, ogni richiesta di rifinanziamento dell’Erp ci vede naturalmente d’accordo. Va sottolineato però che, sul problema casa, i danni dell’emergenza si scaricheranno non tanto sulle case popolari, che vedono comunque (per legge) misure compensative di tutela, ma sul restante mercato libero. Bene ha fatto il Talluri, ci vorrebbe però un intervento governativo che ridisegni le scelte di politica abitativa, con una legge che riporti i canoni a un livello sostenibile per i redditi delle famiglie. Se è positiva l’attenzione sugli inquilini delle case popolari, non possiamo nasconderci che il vero problema è il mercato libero. Andrebbe rimessa mano alla legge sugli affitti, dal momento che la situazione mette a nudo le criticità della stessa. Bisognerebbe cogliere l’occasione  per mettere i canoni  in linea con le possibilità reali delle persone”.

Dal Sunia, la segretaria regionale Laura Grandi commenta: “La preoccupazione per l’Erp in realtà non è così forte, dal momento che esistono precise tutele di legge e ci auguriamo che la collaborazione fra i vari soggetti metteranno in luce le vere necessità dovute all’emergenza. La preoccupazione maggiore riguarda lo scenario degli inquilini privati, dove esiste un’oggettiva difficoltà ad affrontare il pagamento dei prossimi canoni. Il problema è esacerbato dai canoni molto alti del territorio fiorentino, che laddove vi è una perdita del reddito, magari del 20% come configura la cassa integrazione, rendono difficilissimo se non impossibile far quadrare i conti. Auspichiamo e cerchiamo di portare avanti, oltre alla richiesta di un aiuto del governo e della regione al già esistente sistema del contributo in conto affitto, che si instauri un patto sociale fra inquilini e proprietari nel principio della solidarietà, attraverso la ricontrattazione dei canoni, come propone la campagna cui abbiamo dato il via la settimana scorsa, che auspica un abbassamento temporaneo del canone in nome di un patto sociale tra le parti in causa”.

 

 

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