
«Il sistema produttivo toscano attraversa un momento critico, lo sappiamo, come del resto tutto il Paese». Lo dice senza giri di parole il neo presidente di Confindustria Toscana, Pierfrancesco Pacini, incontrato a margine di un evento organizzato dall’associazione toscana dei Cavalieri del Lavoro. Come se ne esce? «Potenziare l’export, anche attraverso l’azione di enti come Toscana Promozione – spiega Pacini – Prestare maggiore attenzione al tema importantissimo delle infrastrutture e agevolare il credito, ponendo anche maggiore attenzione al rapporto con il Confidi regionale e con i vari fondi di supporto». Nel caso della Richard Ginori, ad esempio, la crisi dell’azienda è legata a problemi finanziari e non al mancato assorbimento della produzione sul mercato. « Probabilmente ci vorrebbe un fondo di investimento che si aggiunga a quello della società dell'attuale presidente – aggiunge il presidente – D’altro canto le imprese hanno bisogno di credito e le banche hanno difficoltà oggettive di raccolta e di bilanci, per cui il problema è grosso». E sulla riforma del mercato del lavoro Pacini asserisce: «Siamo molto favorevoli alla riforma del mercato del lavoro, la posizione del governo Monti va difesa e la riforma va fatta senza drammatizzare, senza scontri, cercando di trovare una soluzione condivisa». Secondo Pacini la riforma, compresa la modifica dell'articolo 18, «è importante anche per i giovani, per cui vogliamo preparare una strada, perché avere una flessibilità maggiore in entrata e in uscita è importante, e lo è anche per gli investitori stranieri, che chiedono qualche certezza in più rispetto a quelle che hanno oggi per poter investire in Italia».