Prato – Un pomeriggio dedicato a Margherita Bandini Datini la moglie del mercante pratese. L’evento avrà luogo sabato 4 maggio alle ore 17,00 presso Palazzo Datini in via Ser Lapo Mazzei ed è organizzato dal Soroptimist International club di Prato in collaborazione con il Kiwanis club e la Scuola di cinema Anna Magnani su iniziativa della socia del Soroptimist Club Patrizia Scotto di Santolo.
All’interno delle stanze che ospitano in questi giorni il vernissage della mostra di pittura di Anna Di Volo “Omaggio a Margherita”, verrà proiettato il II ‘Teaser per il film “Storia di Margherita”del regista Massimo Smuraglia. Verranno inoltre recitate dagli attori in costumi d’epoca, tra il pubblico presente, alcune letture sceniche tratte dalle lettere che la giovane moglie scriveva a suo marito il banchiere Datini.
Scopo dell’evento è quello di proseguire la raccolta fondi finalizzata alla realizzazione di un cortometraggio su Margherita Bandini. La scelta di produrre un film su questa giovane donna fiorentina che si trasferì sposa giovanissima a Prato, permetterà di riscoprire non solo un pezzo di storia molto importante della città perché legata al suo successo imprenditoriale, ma anche racconti inediti di un menage familiare estremamente moderno.
Margherita Bandini Datini donna che visse alla fine del Trecento, fu moglie amorevole e devota nei confronti del marito Francesco, assente da casa per lunghi periodi e assunse su di sé il compito di portare avanti con piglio imprenditoriale gli affari. Al tempo stesso non disdegnò di accogliere la figlia del marito, Ginevra riempiendo così il vuoto della maternità che per un destino avverso le era stata negata.
Fu lei che, al suo arrivo a Prato al Canto del Porcellatico, deciderà insieme al coniuge senza badare a spese, di ultimare i lavori della casa progettando poi un giardino ricchissimo di piante esotiche che abbellisse i luoghi esterni.
Palazzo Datini divenne in pochi anni il centro di una serie di incontri, con principi, re, intellettuali, scrittori, artisti tra i più importanti dell’epoca,ma anche di semplici amici come Ser Lapo Mazzei e Guido del Palagio.
L’idea è nata – spiega il regista Massimo Smuraglia – un paio d’anni fa quando un’imprenditrice pratese raccontò in un convegno la storia di Margherita Datini presentandola come la prima imprenditrice donna della storia. Muore nel 1426, siamo alla fine del Medioevo.
La cosa mi incuriosì tantissimo ed è così che è nato questo progetto per vedere se era possibile raccontare questa storia. Da allora sono passati più di due anni per due motivi: il primo perché Margherita è schiacciata dalla ingombrante figura del marito Francesco di Marco Datini, in secondo luogo perché per capire la figura di Margherita è stato necessario studiare la grande quantità di materiale d’archivio, in particolare abbiamo lavorato sulle lettere. Margherita si è trovata in una situazione in cui il marito era sempre lontano da Prato, girava l’Europa per i suoi affari, era uno dei più importanti mercanti dell’epoca e lei si trovava da sola a gestire a Prato l’enorme patrimonio del marito e spesso scriveva al marito raccontandogli quello che faceva.
Abbiamo ritrovato intatte 250 lettere, la maggior parte delle quali scritte da uno scrivano perché Margherita non sapeva leggere e scrivere. Sono scritte in un italiano maccheronico, agli albori della lingua italiana, quindi è stato molto complicato tradurle una per una.”
“Margherita Datini era una donna molto determinata, molto abile – prosegue Massimo Smuraglia – per certi versi anche abbastanza autoritaria, che si è trovata a gestire un immenso patrimonio tra cui persino la costruzione definitiva di quella meraviglia che è Palazzo Datini a Prato. I lavori li ha seguiti lei, trattava con gli architetti e la manovalanza. Una volta costruito Palazzo Datini esso divenne un importante luogo di incontro di importanti personaggi dell’epoca . Inoltre lei ha avuto un ruolo importante nella gestione del patrimonio ma anche nella rappresentanza. Allo stesso tempo Margherita soffriva moltissimo per la lontananza del marito.
Era un compagno che amava profondamente nonostante fosse un matrimonio combinato, non lo ha mai tradito per nessun motivo e ha persino accettato di adottare una figlia illegittima di Francesco, Ginevra, che ha trattato come fosse figlia sua. In queste lettere c’è spesso un appello disperato a lui per essere più presente e c’è questo senso profondo di fede alla quale lei spesso fa appello.
Lei scrive: ‘non è possibile vivere senza fede, senza la grazia di Dio’. Questa è Margherita un personaggio con molte sfaccettature che una volta morto Francesco si trasferisce a Firenze e morirà in povertà, in ospedale. È stata molto importate per Prato, una città che in quegli anni aveva un ruolo di primo piano come centro economico, politico e culturale”.
La sceneggiatura del film che avrà una durata di quaranta minuti è di Gabriele Marco Cecchi.
Foto: davanti al portone di Casa Datini da sinistra Anna Fazio (presidente del Kiwanis club di Prato), Gabriele Marco Cecchi sceneggiatore del film, Elisabetta Cherubini (presidente del Soroptimist International club di Prato) ed Elena Rossi segretaria del Soriptimist International club