
Firenze – Oltre mille persone, il cuore di Firenze batte forte stamattina per l’ultimo, commosso saluto al partigiano Pillo, Silvano Sarti, morto a 92 anni dopo una lunga vita spesa in difesa della libertà dei fiorentini e del popolo italiano. Un saluto dal grande cuore della città, un abbraccio collettivo, “mentre nubi dense di minacce si infittiscono all’orizzonte”, come commenta una signora, cappellino e ombrello, fra la folla.
Molto affollata anche la tribuna istituzionale, a partire da un commosso sindaco, Dario Nardella, che ha ricordato la sua amicizia con Sarti, fino al vicepresidente nazionale dell’Anpi, Emilio Ricci, che ha sottolineato la indefessa difesa della medaglia d’oro della lotta partigiana dei principi della Costituzione nata dalla Resistenza.
La commemorazione si è svolta sull’Arengario di Palazzo Vecchio, alla presenza del Gonfalone della città. Il presidente provinciale dell’ANPI è scomparso la notte del 24 gennaio scorso.
Sono intervenuti la vicepresidente dell’Anpi Vania Bagni, il sindaco Dario Nardella, il vicepresidente dell’Associazione nazionale partigiani Emilio Ricci, la segretaria generale della Camera del lavoro di Firenze Paola Galgani, il segretario generale della Fiom Cgil di Firenze Daniele Calosi, la presidente nazionale dell’Arci Francesca Chiavacci e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani.
Gli interventi sono stato intervallati da alcune canzoni partigiane: i Fratelli Rossi hanno intonato la canzone “Insorgiamo”, Train de vie “Le stelle sui tetti di Firenze” e I fiati sprecati “Bella Ciao”.
Silvano Sarti, il partigiano “Pillo”, nato nel 1925 a Scandicci, nel 1944 si unì alla Brigata Sinigaglia. Attualmente era presidente onorario dell’Anpi di Firenze. Fu uno dei protagonisti della liberazione di Firenze dai nazifascisti nell’agosto del 1944, insignito della medaglia d’oro al valore militare.
Foto di Cesare Martignon, copertina Silvano Ghisolfi, pagina Facebook