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Firenze, passa la delibera, no allo stralcio delle cartelle Breaking news, Cronaca

Firenze – Polemiche e rinvii, oggi la delibera sullo stralcio delle cartelle, portata in consiglio comunale dalla maggioranza, è stata votata con l’esito che ci si aspettava: Firenze non aderirà allo stralcio delle cartelle esattoriali fino a 1.000 euro deciso a dicembre dal Governo Meloni e contenuto nella legge di Bilancio 2023.

Di scelta di equità parla l’assessore al bilancio e sviluppo Bettarini: “Stralciare le cartelle è una possibilità a nostro avviso ingiusta dal punto di vista dell’interesse generale perché premia chi preferisce non pagare. Accogliere questa possibilità sarebbe stata una misura poco efficace nei confronti dei cittadini che rispettano le leggi mentre noi chiediamo che sia giusto incentivare la fedeltà fiscale. E’ una scelta di equità e di rispetto perché stralciare queste somme significa mettere sullo stesso piano coloro che adempiono ai propri doveri pagando integralmente e puntualmente imposte, tasse, tariffe e multe con chi al contrario ha preferito fregarsene per anni”.

Ma di quanto si parla? In cifre, secondo le verifiche effettuate dagli uffici comunali, il debito residuo per le cartelle non riscosse interessate, fra il 2011 e il 2013, ammonta ad oltre 5 milioni e 300mila euro. Soldi che, come dicono da Palazzo Vecchio, andrebbero a finanziare servizi per i cittadini.

Il prevedibile finale non rintuzza certo le opposizioni. Sinistra Progetto Comune contesta i numeri, che proverrebbero da cifre già oggetto di stralci e tentativi di regolarizzazione, che oltre a essere relativamente poco significative, sarebbero anche difficilmente esigibili. “Alle nostre critiche, estese alla legge di bilancio, Palazzo Vecchio sceglie di rispondere con un caos assoluto nella maggioranza, come attesta il fatto che l’Assessore avesse chiesto di approvarla la settimana scorsa – scrivono Bundu e Palagi in una nota – con i nostri ordini del giorno abbiamo chiesto di chiarire alla cittadinanza che comunque debitori e debitrici possono ottenere l’identico risultato, anche se non si ottiene in automatico, ma occorre un ruolo attivo della persona interessata. Sono stati bocciati entrambi, senza le altre opposizioni presenti in aula e con pochissimi secondi dedicati dalla maggioranza a bocciare le nostre proposte. Parere negativo espresso anche alla richiesta di impegnarsi per un sistema di prevenzione della messa a ruolo delle sanzioni, cercando di far arrivare prima le notifiche e permettere alla cittadinanza di avere costante aggiornamento su eventuali situazioni sanzionatorie aperte. Ma su questo abbiamo depositato anche una mozione, su cui è previsto un approfondimento nei prossimi giorni. Speriamo di poter portare a casa un risultato per chi vive nella nostra città”.

La Lega si affida al capogruppo Federico Bussolin: “Ancora una volta il PD perde l’occasione per stare vicino ai bisogni dei cittadini, tra i quali rientra certamente la rottamazione delle cartelle esattoriali. Nel merito della delibera viene utilizzato il concetto di equità, citato a sproposito: dov’era il pugno duro ed il richiamo alle regole nello scandalo SAS? Dov’è la fermezza contro le occupazioni abusive? Noi scegliamo di stare dalla parte dei cittadini, sostenendoli nel momento di difficoltà che stanno vivendo, per questo motivo abbiamo contro la disapplicazione delle disposizioni in merito allo stralcio delle cartelle esattoriali”.

Da parte del gruppo Pd, difesa a spada tratta della maggioranza: “Un provvedimento di provvedimento di equità, che risponde a un principio chiaro – scrivono Nicola Armentano, Letizia Perini e Alessandra Innocenti  – chi ha commesso un’infrazione ne deve rispondere. Aderire allo stralcio sarebbe stato un messaggio sbagliato soprattutto nei confronti di chi rispetta le regole e di chi incappando in una sanzione aveva corrisposto quanto doveva come da legge. È stato giusto e doveroso prendere questa decisione, il contrario altrimenti avrebbe rischiato di incentivare l’evasione. Senza senso e strumentale l’attacco della Lega sul non voler essere a fianco dei cittadini”.

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