
Firenze – Le adesioni sono tantissime, da cittadini singoli ad associazioni di tutt’Italia; si alza ancora l’interesse per il documento presentato stamattina alla stampa in piazza Santissima Annunziata a Firenze da alcuni esponenti delle associazioni che l’hanno promosso, fra cui don Santoro della Comunità delle Piagge.
Ed è proprio da don Santoro che giunge il messaggio più coinvolgente che riguarda questo documento, rivolto ai Vescovi e ai sindaci del Mediterraneo che oggi cominciano in città il loro incontro, sullo spirito dei colloqui per la Pace di La Pira che resero Firenze centro internazionalmente riconosciuto per il suo impegno pacifista, e rivolto anche direttamente a Papa Francesco, che sarà in città domenica prossima 27 febbraio. E’ al Santissimo Padre che guardano fedeli e laici, promotori o aderenti della riflessione presentata stamane, affinché le condanne durissime del Pontefice, portate fra le mura fiorentine, possano scuotere la società intera; quel parlare dei “lager” per i migranti approntati dall’Europa, ma anche di azioni criminali di chi non ascolta, traffica, non si cura delle migliaia di vite che rischiano di tornare a disperdersi nel cimitero del Mediterraneo. Una riflessione, quella di cui è testimone e portavoce don Santoro, che non disconosce, anzi apprezza il gesto di riunire nuovamente in città esponenti importanti della società come Vescovi e Sindaci, guide spirituali e amministratori delle comunità cittadine, nella speranza tuttavia, che davvero giungano segnali concreti di pace, di aiuto per quel popolo dei migranti che si sposta sulle rotte mediterranee, in vista di una società che possa definire migranti e non, semplicemente persone, cittadini, umanità diversa nelle radici culturali e sociali eppure unica in vista del valore, dei diritti, dei doveri.
“Un segnale di speranza che vorremmo non si riducesse a una semplice passerella di autorità – si legge nel documento – sulla scorta del grido di indignazione lanciato anche da papa Francesco, vi chiediamo di uscire da questi incontri di febbraio con una netta presa di posizione e con una dichiarazione congiunta, chiara e ferma, di ripudio di quelle condotte e scelte politiche italiane ed europee che rifiutiamo fermamente, e che violano sistematicamente la Costituzione Italiana e tutte le Convenzioni internazionali sul diritto dei rifugiati”.
Dunque concretezza. Ad esempio, il problema, arrivato alle cronache in questi giorni, sollevato dalla presenza dell’ex ministro agli interni Marco Minniti, attualmente presidente dell’azienda Leonardo, leader mondiale nella produzione di armi, come relatore e appartenente al comitato scientifico, dell’accordo, definito scandaloso, Italia -Libia. Un accordo definito dagli estensori del documento “un criminoso finanziamento della sedicente guardia costiera libica, al solo scopo di intercettare i migranti in mare e di riportarli indietro esponendoli a stupri, violenze, morte, nei lager menzionati anche dal Papa? Abbiamo speso circa 100.000 € a migrante, in questi ultimi dieci anni, per farli affogare. Questo è un prezzo di sangue. Come grondano sangue i miliardi dati a pioggia al dittatore Erdogan, il cui compito è di creare una barriera insormontabile ai confini orientali d’Europa. Al tempo stesso, in questi anni le organizzazioni che operano nel Mediterraneo per salvare le vite dei migranti naufraghi sono state criminalizzate e osteggiate. Voi intendete sostenere il loro operato?”, è la domanda che viene posta ai partecipanti al convegno.
Un altro grande quesito, riguarda la libera circolazione di merci e denaro nel mondo globalizzato, mentre per le persone ciò è impossibile. “I migranti fuggono da guerre, persecuzioni e sfruttamento generati dal nostro stesso Occidente, che salvaguarda i propri enormi profitti col traffico di armi e col saccheggio di risorse preziose come il petrolio, l’oro, il Coltan. Come possiamo dunque pensare di fare distinzioni fra “migranti economici” e “migranti politici”?”.
Infine, le questioni di una nuova legge sull’immigrazione, e in particolare di una legge sullo ius soli, che riconosca la cittadinanza italiana a chi è nato in Italia o vi risiede da un certo numero di anni. “L’identità e il riconoscimento sociale sono le cose alle quali più ambiscono i nostri fratelli migranti: la mancanza o la presenza di un foglio di carta che ne attesti l’esistenza spesso segna il confine fra l’essere e il non essere, potersi guadagnare il pane o dover cadere in mano ai caporali o agli sfruttatori”.
Ma cosa possono fare i sindaci? Molte cose, secondo gli estensori del documento. Ad esempio, “agevolare l’acquisizione della residenza per i senza dimora; sostenere concretamente le esperienze di accoglienza diffusa, solidarietà e inclusione come quelle di don Biancalani a Vicofaro, di Domenico Lucano a Riace, di Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi di Linea d’ombra a Trieste che sono andati alla sbarra per aver fasciato i piedi dolenti dei migranti arrivati dal feroce Game della “Rotta balcanica”. L’Articolo 10 della Costituzione Italiana e il Vangelo di Matteo (25, 34 -36) parlano con voce molto chiara a questo proposito”. Altro punto, investire in spazi abitativi e promuovere soluzioni formative che possano rendere i migranti protagonisti attivi e produttivi nella nostra società e non schiavi del terzo millennio; calmierare gli affitti e assegnare i molti alloggi vuoti; inaccettabili sono le baraccopoli ancora in piedi in molti luoghi, un regalo alle mafie e alla criminalità organizzata; contrastare decisamente il lavoro nero, il precariato e il caporalato di cui gli stranieri sono maggiormente vittime”.
Fra le proposte, “fare degli incontri di Firenze l’occasione di lancio di una Rete delle città accoglienti”
“Noi, associazioni, movimenti e realtà di base, vi chiediamo un concreto pronunciamento sui punti che vi abbiamo sottoposto. Vi esprimiamo altresì la nostra totale disponibilità a collaborare pienamente per qualsiasi proposta operativa ci giunga da voi, per costruire insieme quella rete accogliente della quale le comunità e l’Europa tutta hanno bisogno perché il Mediterraneo, da quel silenzioso cimitero d’Europa quale oggi è, si trasformi davvero in un Mediterraneo di pace”.
Infine, al popolo di Firenze viene lanciata una ulteriore iniziativa: tornare ad esporre alle finestre bandiere della pace e lanterne verdi.
Le associazioni che hanno promosso il documento sono: Anelli mancanti, Assemblea permanente antirazzista antifascista Vicofaro Pistoia, Associazione casa Simonetta ODV, Assopace Palestina, Biblioteca Riccardo Torregiani, Città Visibili APS, Comitato fermiamo la guerra, Comunità Cristiane di Base Italiane, Comunità Cristiana di base San Paolo – Roma, Comunità dell’Isolotto, Comunità di base delle Piagge, Consiglio pastorale parrocchia di S. Maria a Ricorboli, CO.R.P.I., Firenze città aperta, Firenze per Mimmo Lucano, Florence Must Act, Misericordia di Barberino Tavarnelle ODV, Palazzuolo strada aperta, Refugees Welcome Italia -Firenze, Rete antirazzista fiorentina , Umani per R-esistere.