
Firenze – Inail, il caos sembrerebbe trovare un barlume di gestibilità. A pensarlo sono in tanti, soprattutto i lavoratori e soprattutto dopo l’incontro di stamattina, avvenuto al termine di una settimana di passione in cui spesso la sensazione, da parte di utenti e lavoratori, era che non si riuscisse più a frenare il panico. Panico diventato caos quando, ieri sera, dopo essere stato informato che alcune rilevazione tecniche davano risultati anomali al piano terra della sede dell’Inail di Porte Nuove dove la settimana scorsa era crollato un soffitto in una stanza fortunatamente ancora chiusa, il direttore della sede fiorentina aveva deciso di chiudere l’intero stabile. Decisione accolta favorevolmente dai lavoratori che si sentivano tutelati nella loro incolumità, ma che aveva prodotto un’ondata di smarrimento fra gli stessi: dove sarebbero stati spostati servizi amministrativi importanti, servizi sanitari, e tutto ciò che rende l’Inail un ente fra i più importanti fra quelli statali?
Il problema era stato evidente stamattina, quando, con una distribuzione a pioggia degli operatori, gli utenti erano stati costretti a una “caccia” agli uffici. In particolare, verso le 11,30, alcuni cittadini si aggiravano per via degli Orti Oricellari cercando disperatamente gli sportelli Inail, per servizi amministrativi, che sono stati spostati nella sede dove si trovano le prestazioni sanitarie, fra cui un vero e proprio fiore all’occhiello come gli ambulatori della fisioterapia. “Per fortuna – spiega una ragazza con in mano un pacco di fogli – l’operatrice che ho contattato per avere spiegazioni è molto gentile e non perde la pazienza”.
In realtà, la mancanza di comunicazione era anche da attribuire a una mancanza di tempo, che aveva impedito di dare adeguata pubblicità agli spostamenti seguiti alla chiusura della sede di Porte Nuove. La comunicazione infatti è uscita oggi. E anche la dispersione dei dipendenti nelle varie sedi, nel corso dell’incontro di stamattina con la dirigenza, sembra aver ricevuto una certa “razionalizzazione”: gli sportelli amministrativi Lavoratori sono trasferiti presso il Centro Diagnostico Polispecialistico regionale Inail, Via Orti Oricellari 11, Firenze presso cui sono trasferiti anche gli ambulatori, in modo da creare un pinto di riferimento per le questione snitarie dell’infortunistica e del lavoro, mentre gli sportelli amministrativi Aziende sono trasferiti presso la Direzione regionale Inail per Toscana,Via Bufalini 7 – Firenze.
Se questo è un tentativo di soluzione contingente, tuttavia, dicono gli operatori, il problema risale a molto prima. Ad esempio, nella scelta di “mettere insieme”, in una sorta di coabitazione forzata, cantieri e lavoratori, il che ha sottoposto questi ultimi allo stress dei rumori, scosse, confusione che un cantiere in funzione, anche se magari riguarda solo manutenzione, può apportare. Non solo: l’episodio di qualche giorno fa ha fatto anche nascere un certo timore nei dipendenti, che quando sarà il momento, vogliono, come dicono anche i sindacati che hanno formato un fronte compatto, prendere visione delle analisi tecniche e dei dati che ne sono emersi. Insomma fidarsi è bene, ma … Il tutto a fronte di un paradosso che vogliamo ricordare: la sede di via Bufalini è stata venduta dieci anni fa in seguito a una cartolarizzazione. Avrebbe dovuto essere liberata il 2 aprile, ma già il termine era stato protratto a settembre. Ora la “liberazione” si prospetta senz’altro ancora più complicata.
E poi, l’altro punto sono i tempi. Sulla tempistica, la dirigenza non ha potuto essere precisa: aspetta infatti altri elaborati grafici provenienti dalla sede di via delle Porte nuove. In cui, ricordiamo, i nuovi lavori da effettuare in seguito al crollo e quelli previsti da “programma” si sommano. Con in più anche la questione dei traslochi di matriale e strumenti. Per cui, tutto sommato, i lavoratori non si aspettano che si tratti di cosa risolvibile in tempi brevi, tutt’al più medio-lunghi, vale a dire perlomeno mesi. Anche se, come riferiscono alcuni, “i dirigenti si dicono ottimisti”, in particolare contando sul fatto che lo stabile vuoto permetterà ai cantieri di procedere più speditamente. “O non potevano pensarci prima?…” sbotta qualcuno.
Intanto, da Roma arriva un segnale di disponibilità: lunedì prossimo calerà in città un dirigente della Direzione Centrale e lo stesso direttore Generale Giuseppe Lucibello avrebbe dato la propria disponibilità a venire, quando fosse necessario o auspicabile, nelle sedi fiorentine. “Una disponibilità che in ogni caso ci fa piacere e un po’ rassicura – dicono i lavoratori – in quanto non ci sentiamo abbandonati”. Perché il problema era precisamente questo: sbattuti in un immobile accanto ai cantieri, col rischio dei crolli, spostati senza nessun preavviso qui o là, questi lavoratori vivevano in un’atmosfera di “franca depressione”. Incertezze, e consapevolezza di non essere messi in condizioni di poter offrire a un’utenza particolarmente delicata i propri servizi in modo professionalmente ineccepibile, avevano fatto il resto.
Un punto irrinunciabile è senz’altro questo: la situazione così come si sta configurando, “è sopportabile solo per qualche mese”. Fra gli altri punti messi sul tavolo, anche la pubblicità degli elaborati grafici dei tecnici e le eventuali certificazioni sull’immobile, oltre alla necessità di rientrare tutti insieme nella sede principale, “e non a spizzichi e bocconi”.
Infine, è stata presa in considerazione anche la possibilità di “saggiare” la disponibilità di altri enti a “prestare” spazi all’Inail, ma si tratterà di un passo che eventualmente verrà fatto successivamente all’analisi dei nuovi dati tecnici, che si terrà comunque lunedì.