
Parigi – Francesca Avanzinelli, fotografa per caso
Francesca Avanzinelli diventa fotografa per caso: più volte si trova al posto giusto al momento giusto, come quando, con la sua Canon F1 manuale, scatta foto sul Plateau del Centre Pompidou mentre allestiscono un’installazione per Kenzo Parfum.
La ingaggiano poiché manca un fotografo ufficiale, e le comprano alcune foto. Per loro continua a lavorare anche in seguito. Francesca invia queste foto sia allo Studio di architettura di Enzo Piano che a quello di Richard Rogers che le acquistano. Con Piano continua a collaborare come fotografa d’architettura, sia dei plastici che foto al sito, al progetto in fase di costruzione e in cantiere, durante i lavori in corso d’opera. Coglie l’attimo.
Francesca concilia casa e lavoro e in parallelo all’attività di fotografo di architettura coltiva la sua passione per la fotografia di viaggio. Quello che più l’appassiona sono i volti e i sentimenti che essi esprimono. Ha sempre amato fotografare i bambini, già da prima di iniziare la sua attività professionale, essi sono sempre stati i suoi soggetti preferiti. Ama cogliere l’attimo, l’espressione naturale e spontanea di un viso, di uno sguardo, sia esso felice e giocoso che serio e maturo. I ritratti di bambini tailandesi, pubblicati su STAMP Toscana mostrano entrambi i volti. Queste foto sono state scattate sia presso un Centro di assistenza all’infanzia dove i piccoli sono accuditi e dove svolgono attività consone alla loro età, che presso le loro abitazioni, spesso luogo di difficoltà e di lavoro condiviso con gli adulti. Sono proprio queste ultimi gli scatti che rivelano fatica e sofferenza.
Francesca ha lavorato anche come fotografo teatrale, ma con due bambini a cui pensare è per Francesca una lotta continua contro il tempo, in conflitto con gli orari familiari, ed è proprio questo il motivo che la costringe ad abbandonare il lavoro a cui tiene tanto presso il teatro “Comedie et Studio des Champs-Elysées“: gli impegni lavorativi serali non sono compatibili con i bisogni di Niccolò il primogenito e di Sara, la sua seconda figlia che all’epoca è appena nata. Anche questo lavoro nasce “per caso” quando, durante le prove, vedendola scattare le foto per lo spettacolo “Virages” dell’amico Alain Teulié, le chiedono di scattare i ritratti di altri artisti, che saranno poi utilizzati come foto ufficiali per locandine, affiches e altre pubblicazioni. Tra i primi attori ritrae il grande Philippe Noiret. Si tratta di un’esperienza interessante e divertente poiché non avendo un suo studio fotografico dove ritrarlo, Francesca improvvisa in un cafè il suo set fotografico e l’esperienza si trasforma per entrambi in un gran divertimento. Continua a lavorare, sempre un po’ per caso, grazie anche al passa parola. Tuttora.
Contatti: fravanzi13@gmail.com, http://www.fuorifoto.com/,
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