
Firenze – Sciopero globale per il clima domani 24 settembre. A Firenze, l’iniziativa avrà luogo in piazza Santa Maria alle 9.30 “per far sentire di nuovo la nostra voce, contemporaneamente ad altri attivisti di tutto il mondo”, spiegano i gruppi locali di FFF di Firenze e Pistoia.
“Siamo costretti a tornare in piazza per chiedere alle istituzioni di agire. La pandemia ha reso evidenti le contraddizioni del nostro sistema economico e sociale, costringendoci ad affrontare la realtà, ascoltare la scienza e trattare ogni situazione di emergenza come tale. Nonostante ciò la crisi climatica continua ad essere ignorata e trascurata dalla classe politica. Nessun governo – men che meno quello italiano – ha cominciato ad affrontare in modo serio i numerosi richiami ed allarmi che la comunità scientifica ci ha fornito fino ad oggi. I politici hanno tutti gli strumenti per comprendere la portata esistenziale dell’emergenza ambientale, climatica ed ecologica che stiamo affrontando”, sottolineano gli attivisti.
“Gli incendi, gli uragani, la siccità, la distruzione dei raccolti, le alluvioni e le migrazioni stanno già oggi mietendo vittime e di anno in anno rendono la vita sempre più difficile a milioni di persone in tutto il mondo – si legge nella nota – dopo un’estate che ha portato sotto gli occhi di tutte e tutti noi quelli che sono gli inizi degli effetti della crisi climatica, è arrivato il report dell’IPCC a ricordarci che se agiamo adesso abbiamo ancora la possibilità di arginare i danni causati dall’essere umano in tutti questi anni di produzione sfrenata e sfruttamento intensivo della Natura e degli esseri umani”.
Dunque, le domande che FFF continua a proporre sono ancora senza risposta: “Perché tutto questo ancora non basta ai nostri politici per decidersi ad agire? Perché tocca ancora noi – ragazzi, studenti, lavoratori – scendere in strada e cercare di scuoterli?”.
Inoltre, nella nota si legge: “Questa decade è cruciale per la sopravvivenza della nostra società: le scelte che facciamo, le decisioni che prendiamo, le politiche che adottiamo saranno determinanti per il futuro delle prossime generazioni. Questo inverno, a 6 anni dagli Accordi di Parigi, si terrà a Glasgow la Cop26, che rappresenta la possibilità di mettere in atto delle politiche che ci permettano di evitare i punti di non ritorno, ed è per questo fondamentale che vengano prese decisioni efficaci e definitive al fine di garantire un futuro a noi e alle generazioni che verranno”.
Un’occasione da non sprecare, secondo FFF, dal momento che “siamo ancora in tempo per cambiare tutto. Ma dobbiamo fare in fretta, e trattare la crisi climatica come una vera crisi. Abbiamo bisogno che la politica dia la priorità alla sopravvivenza dell’umanità piuttosto che all’avidità di pochi. Abbiamo bisogno di una legge di bilancio rivoluzionaria, di un’economia non più basata sul PIL ma sul benessere, di un’Europa che si impegni a ripagare il suo debito con il sud del mondo. Abbiamo bisogno di un Ritorno al Futuro”.