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Gkn: il giudice del lavoro ordina il ritiro dei licenziamenti Economia

Firenze – Il Tribunale del lavoro ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom-Cgil contro i licenziamenti della Gkn di Campi Bisenzio, revocando la lettera d’apertura della procedura di licenziamento collettivo.

Il primo annuncio è stato fatto dal segretario territoriale di Fiom-Cgil, Daniele Calosi. Il sindacato aveva trascinato di fronte al giudice del lavoro l’azienda, accusandola di condotta antisindacale, a seguito della decisione pentita dello scorso luglio di lo stabilimento e di far partire la procedura per licenziare 422 dipendenti. La multinazionale, controllata dal fondo d’investimento Melrose, secondo il giudice ha violato l’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori mettendo in atto comportamenti anti sindacali.

Secondo il testo dell’ordinanza la Gkn  aveva programmato la chiusura temporanea del sito di Campi Bisenzio per il 9 luglio, giorno dell’apertura della procedura di licenziamento, quando sapeva che non lo avrebbe più riaperto, visto che nel pomeriggio precedente i vertici sapevano che era stato convocato un Consiglio d’amministrazione che doveva decidere lo smantellamento della fabbrica.

Nel testo si legge che in “parziale accoglimento del ricorso, accertata l’antisindacalità delle condotte” di Gkn nel licenziare 422 dipendenti via email ha imposto di “revocare la lettera di apertura della procedura ex L.233/91” e di “porre in essere le procedure di consultazione e confronto dell’articolo 9 parte prima Ccnl e dell’accordo aziendale del 9 luglio 2020 indicato in motivazione”. Gkn, inoltre, dovrà pubblicare “il testo integrale” del decreto su cinque quotidiani e pagare le spese di giudizio alla Fiom, che aveva promosso il ricorso tramite gli avvocati Andrea Stramaccia e Franco Focareta.

L’azienda ha subito preso atto dell’ordinanza revocando i licenziamenti: “In considerazione della condanna, da parte del tribunale di Firenze “alla ‘revoca’ della lettera di apertura della procedura ex artt. 24 e 4 L. n.223/1991, l’incontro odierno presso il Vs. Spettabile Ministero resta assorbito dall’esecuzione del provvedimento, al quale con la presente diamo immediata esecuzione, revocando la suddetta procedura (senza che ciò possa considerarsi acquiescenza e con ogni più ampia riserva di impugnazione)”.

E’ quanto comunica l’ad di Gkn Driveline in una lettera inviata ai ministeri di Lavoro e Sviluppo economico, sindacati e istituzioni.  Moltissime le reazioni positive all’annuncio. A cominciare dal presidente della Regione Eugenio Giani : “Sono soddisfatto, la sentenza del Tribunale che annulla i licenziamenti voluti da Melrose permette a tutti noi di  parlare di lavoro, territorio e produzione. Ci stiamo battendo perché non accada mai più che fondi internazionali possano permettersi di acquisire pezzi della nostra terra e delle nostre industrie per scaricarci, poi, come fossimo scarti. E’ fondamentale che intervenga il Governo con una normativa apposita”.

Così anche l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini: “E’ arrivato il momento – conclude l’assessora – di mettersi alle spalle anni di deresponsabilizzazione completa delle multinazionali. La nostra Costituzione parla di responsabilità sociale dell’impresa e di rispetto dei diritti sindacali: sono due principi che vanno fatti valere. La politica adesso ha il dovere di dare risposte a tutela dei diritti di chi lavora, del nostro tessuto produttivo, della coesione delle nostre comunità”.

Analoghe reazioni positive dalle forze politiche e dalle associazioni economiche toscane di categoria.

Nel pomeriggio il presidente Eugenio Giani è intervenuto di persona all’incontro presso il Mise sulla vertenza Gkn, dopo che il Tribunale i Firenze ha revocato la procedura di licenziamento collettivo.  Al tavolo erano presenti la viceministra Alessandra Todde e i tecnici di Mise e ministero del Lavoro, le organizzazioni sindacali e datoriali, i legali dell’azienda.

“Sono davvero contento per i lavoratori che, dopo l’intervento del giudice del lavoro a seguito dell’iniziativa della Fiom, possono vedere sostenuti con più fiducia i loro diritti” ha dichiarato il presidente alla conclusione dell’incontro. “Lo spirito della manifestazione di sabato, quando 20mila persone hanno sfilato a Firenze, deve darci la forza per risolvere il disagio causato dalla chiusura dell’azienda. Melrose, ora che i lavoratori non sono più da considerarsi licenziati, deve riaprire lo stabilimento: con lo stabilimento aperto e in grado di far fronte alle commesse, perché questa non è un’azienda in crisi di produzione, c’è la possibilità di aprire un tavolo di relazioni sindacali e sociali  in grado comporre le diverse posizioni”.
Foto: Raimondo Innocenti

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