
Firenze – Domenica cadeva l’anniversario della morte dell’ambulante senegalese Idy Diene, ucciso il 5 marzo 2018 a colpi di pistola per mano di un cittadino italiano, Roberto Pirrone, su ponte Vespucci. Non c’è stata nè commemorazione ufficiale nè è stata ancora apposta la targa che da anni giace in Palazzo Vecchio. Sulla questione, Spc annuncia un’interrogazione.
“Per la targa di Idy Diene tante cittadine e cittadini hanno firmato un appello che avevamo contribuito a far circolare, insieme a tante realtà del territorio.
L’omicidio su Ponte Vespucci è una ferita ancora aperta, perché il razzismo non è un ricordo del passato, ma è tema ancora aperto e vivo. Il Comune ha realizzato due targhe. Una ci risulta giacere in qualche stanza, da anni. L’altra, più generica contro le morti per mano violenta, è stata apposta in Palazzo Vecchio. Nel frattempo in Prefettura si sono succedute diverse figure e sono state date diverse deroghe (Morales, Sassoli, Nespolo).
Domenica eravamo con associazioni e movimenti su Ponte Vespucci, dove continua a esserci solo il ricordo messo dalla cittadinanza. Non abbiamo visto nessun evento previsto dal cerimoniale e il nostro gruppo consiliare era l’unico presente. Lo diciamo senza polemica, ma abbiamo depositato un’interrogazione che raccoglie anche le parole pronunciate dalla Presidente della Commissione 7, ieri in aula”.
“Vorremmo che quella targa fosse apposta entro la fine del 2023, che il 5 marzo di ogni anno sia prevista la presenza di gonfalone e fascia. Abbiamo depositato l’atto in queste ore, per evitare che possa diventare un argomento di campagna elettorale. Lo dobbiamo a Idy Diene, a chi muore per il colore della propria pelle, alla nostra città”.
Foto di repertorio