
Prato – Una splendida giornata primaverile ha fatto da cornice all’annuncio, nella sala stampa del Museo Pecci di Prato, della sua riapertura. Presenti oltre al sindaco Matteo Biffoni, Monica Barni, vicepresidente e Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Lorenzo Bini Smaghi, presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana e Cristiana Perrella, direttrice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.
Una conferenza che è stata anche l’occasione per ribadire l’importanza del “Centro Pecci” che è pronto ad accogliere il suo pubblico in piena sicurezza e con una ricca programmazione,con ingresso gratuito fino al 3 giugno.
Dopo 10 settimane di chiusura gli spazi sono stati sanificati e riorganizzati secondo le prescrizioni ministeriali con tutti i presidi di protezione personale necessari. Inoltre gli 8mila metri quadri dell’edificio con spazi grandi e sale,sono idonei a contenere il distanziamento fisico nonché la gestione del flusso dei visitatori che comunque non potrà superare le 60 persone.
Il Museo riapre con la mostra prorogata fino al 23 agosto 2020 “The Missing Planet” e per l’occasione verranno presentate nelle sale del Museo le “Extra Flags”, le dieci bandiere d’artista realizzate appositamente per “Centro Pecci Extra”. Le bandiere saranno oggetto di un laboratorio dedicato ai giovani che avrà luogo in due sale trasformate in laboratori didattici per accogliere in sicurezze i ragazzi e le loro famiglie. Dal 4 giugno e fino al 23 agosto le sale verranno allestite con la prima mostra italiana del fotografo cinese Ren Hang, prematuramente scomparso i cui scatti sono un inno al rinnovato rapporto uomo-natura.
Particolarmente soddisfatto il sindaco Biffoni che ha sottolineato l’importanza di riaprire i Musei cittadini a Prato, non solo perché tra i primi, ma anche perché “ci sono luoghi che danno l’impressione, dopo un periodo cupo, che c’è tanto di bello da vivere ed emozionare e ciò avviene con i Musei. Come con la riapertura del Pretorio e oggi con il Pecci diamo il segnale di andare verso la normalità. Perché consentire l’accesso ai Musei è il messaggio esattamente opposto a quello vissuto fino ad ieri di paura e chiusura; vuol dire riappropriarsi degli spazi e della nostra vita”.
E non senza polemica ha ribadito che tutti i giorni lui stesso si fa portavoce delle istanze dei genitori e delle famiglie con il Ministero competente perché si riaprino le scuole, “abbiamo questi spazi ad esempio,non capisco perchè non ne possiamo usufruirne in sicurezza per la didattica dei nostri ragazzi.”
L’importanza di quanto avvenuto oggi a Prato è stato affermato anche da Monica Barni: “Adesso cominciamo a riavvicinarci fisicamente e non più virtualmente anche all’interno dei Musei della Toscana. Stiamo aspettando le linee guida nazionali sulla riapertura del Musei,ma in realtà proprio perché sicuri li abbiamo riaperti in anticipo. La Toscana mette al primo posto la tutela e la sicurezza dei cittadini.”
Per Bini Smaghi non c’è luogo più sicuro del Centro Pecci per gli spazi ma anche per la facilità di accesso, “dai giardini, ai parcheggi, alle ampie sale. Bisogna riportare la gente a superare la paura e in questo senso l’arte può avere un ruolo fondamentale, perché trasmettitrice del bello, stimola la creatività, la curiosità e la voglia di apprendere”.
A conclusione Cristiana Perrella: “Siamo stati i primi a riaprire ma anche quelli ad intraprendere un viaggio con la mente grazie all’arte. Abbiamo lavorato sempre anche in lockdown attraverso le piattaforme digitali, ma nei prossimi mesi il rapporto fisico sarà fondamentale per rinnovare la familiarità dei cittadini con il museo e rafforzare il suo ruolo territoriale”.
E infine l’appello affinché si continui ad investire sul Centro Pecci attraverso anche sponsor privati, perché si ribadisca il suo ruolo centrale di arte e cultura.
Con la riapertura del Museo riaprono anche il ristorante interno Myo e il Bistrot.
Per informazioni sugli orari del Museo Pecci 0574 5317
In foto da sinistra Perrella,Bini Smaghi,Barni,Biffoni