
Era fatta di due donne incollate per errore una sull'altra: dal deretano enorme spuntava un torace ossuto senza poppe, e un collo e due braccia legnosi. Rovesciò tutto sul letto e stette a guardare, soffiando per lo sforzo, dai suoi tondi occhi di foca ammaestrata. Erano maglie felpate di colore bigio o senape, culottes a gambaletto e mutande coi legacci al malleolo, pancere, calze e scialli che avevano dormito il loro letargo nel buio ventre di Epaminonda, l'armadio di noce massiccio, e ora rivedevano la luce sprigionando il salato odore della canfora.