
Firenze – Una situazione paradossale sta esponendo molti infermieri dell’area fiorentina al rischio di essere sospesi dal lavoro, pur avendo correttamente ottemperato all’obbligo vaccinale. Il problema, del tutto burocratico, è il seguente: chi ha preso il Covid tra il secondo e il terzo vaccino non può fare subito la terza dose come stabilito dalle circolari ministeriali, ma deve avere il certificato di differimento e non essere sospeso. “La procedura per ottenere il certificato di differimento e non essere sospesi sta diventando un’odissea – dicono dalla Cgil – tra la non collaborazione dei medici di medicina generale, che hanno l’obbligo di fare il certificato, e la confusione che rischia di generare l’Ordine degli infermieri, si rischiano centinaia di sospensioni ingiustificate”.
Bersaglio della polemica sollevata dal sindacato sono alcune iniziative messe in campo dall’Ordine, che secondo la Cgil “sono fuori luogo e creano confusione”.
“L’Ordine – spiega la nota sindacaòle – ha organizzato un’iniziativa per chiedere modifiche alla norma delle vaccinazioni dicendo che non l’avrebbe applicata e non avrebbe sospeso le persone che non potevano vaccinarsi. Nelle scorse ore, invece, professionisti che si trovavano nella situazione di non poter fare la terza dose perché hanno contratto il Covid si sono visti notificare una pec dall’Ordine nella quale venivano accusati di non aver partecipato alle iniziative dell’Ordine stesso, e quindi a causa della loro assenza questo non avrebbe potuto portare avanti le richieste di modifica e la decisione di non voler procedere alle sospensioni. E quindi avrebbe proceduto alla loro sospensione. Pensiamo che questo sia uno scaricabarile e una mancanza di assunzione di responsabilità da parte di un’istituzione come è l’Ordine”.
Da parte della Fp Cgil Firenze si ribadisce “che serve agevolare il più possibile gli operatori che hanno ottemperato all’obbligo vaccinale e che ora non possono fare la terza dose perché hanno contratto il Covid, non è ammissibile che per intoppi burocratici il personale venga sospeso; che le istituzioni coinvolte – Ordine in primis – si adoperino per snellire le procedure applicando la legge senza fare adunate di popolo e senza creare confusione; che i medici di medicina generale ottemperino agli obblighi e facciano i certificati di differimento nelle modalità previste dalle norme”.
Foto: Luca Grillandini