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“La Controra” al Teatro della Pergola, Cechov reinventato nell’Italia del Sud Spettacoli

Firenze – Dal 20 aprile al 1° maggio va in scena al Teatro della Pergola La Controra, spettacolo diretto da Piefrancesco Favino e Paolo Sassanelli, tratto da Le tre sorelle di Čechov, a Firenze in prima nazionale. Prodotta dalla Fondazione Teatro della Toscana e dalla Compagnia Gli Ipocriti e presentata stamattina dal cast al completo, l’opera del drammaturgo russo è passata dal filtro interpretativo dei due registi e attori, che ne hanno riadattato l’ambientazione e i nomi dei personaggi, lasciando tuttavia intatto il testo. È infatti nel sud italiano degli ’50 che si colloca idealmente la messinscena La Controra: una scelta, questa, dettata dall’esigenza di rendere il dramma più familiare e riconoscibile al pubblico italiano, oltre che dettato da ragioni biografiche. Pugliesi entrambi, Favino e Sassanelli celebrano così il ricordo di quel momento del giorno – la “controra”, appunto – dopo pranzo, di interruzione volontaria del fluire del tempo, nell’attesa che riprenda a scorrere negli impegni quotidiani, “in cui si sta in casa, in cui non sta bene uscire, si riposa o si parla attorno a un tavolo, in cui anche i bambini giocano in silenzio”.

L’adattamento comincia dunque già nel titolo, e sposta il mondo di profumi, colori e sensazioni dalla città russa di Perm a una zona non precisata tra Campania, Puglia e Basilicata. La lingua parlata è naturalmente un meridionale vicino ad alcune commedie di Eduardo De Filippo. È qui, in una casa di provincia, che abitano le tre sorelle Vurro – interpretate da Lunetta Savino, Fabrizia Sacchi e Paola Michelini – con il fratello Natale (Favino); una casa che è “centro di tutto, diventa famiglia e fa da testimone ai cambiamenti” vissuti dai protagonisti e che si sovrappone al teatro stesso. L’allestimento, infatti, ne ingloba completamente l’architettura lasciando il palcoscenico nudo, spoglio, e facendo emergere solo pochi elementi scenici, gli attori e il testo. “È come se la Pergola stessa fosse al centro del racconto, che non solo è comprensibile, ma perfino condivisibile, specchio della nostra odierna condizione umana e esistenziale”.

Oltre ogni prevedibile e facile intuizione, la figura femminile è al centro di tutto. Generalmente rappresentate come in preda alla nostalgia, imprigionate da qualcosa che non arriverà mai, le sorelle Vurro della Controra sono donne che hanno invece voglia di ripartire, indipendentemente dagli uomini. Favino: “Andando in direzione di un adattamento ci si è accorti che questi personaggi, che di solito appaiono arresi e sognano di evadere, in verità rincorrono in continuazione la vita e guardano al futuro con positività. Ho sempre letto Le tre sorelle in questa chiave e sono orgoglioso di raccontare donne così. Le donne sono sempre più forti di come vengono rappresentate generalmente”. Nello spettacolo non c’è rassegnazione né malinconia: ci sono persone che vogliono fare delle cose e agire per creare una vita migliore, malgrado sul momento questo non sia possibile. La “controra”, del resto, si riferisce anche al tempo che va al contrario: “le cose dovrebbero andare in una certa direzione, ma ogni tanto l’orologio sembra andare contro l’ora corretta e contro il destino”. Čechov fa iniziare il testo con un orologio che va 7 minuti avanti rispetto all’ora delle campane: scandiscono il tempo, ma contemporaneamente si disinteressano a ciò che le circonda. La storia e il destino vanno comunque avanti.
La Controra non andrà in scena il 25 aprile. Mercoledì 27, alle 18.00, alla Pergola, la Compagnia incontra il pubblico. L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti.

 

 

 

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