
Firenze – Cosa succede se il tormentato passaggio fra un’epoca storica ormai giunta alle sue ultime convulsioni e un mondo totalmente nuovo vengono interpretati con categorie religiose? Semplice, si arriva a uno scontro escatologico fra le armate del bene e quelle del male. Ed è esattamente questo che la raccolta di saggi di Pier Giorgio Camaiani mette in luce. Con sinistri barbagli d’incendio anche sulle cose della contemporaneità. Sapore di conosciuto, soprattutto se si considera che la seconda parte della raccolta prende in esame il cambiamento forzato avvenuto nello status delle donne. Un cambiamento che, davvero, ribalta secoli di tradizioni che provengono dal mondo greco, a quello romano ma in particolare approdano a quello cristiano.
Il diavolo e la donna, ovvero i due grandi “irregolari” della cultura greco-romana-semita.
Ma la grande intuizione dell’accademico è la registrazione del fatto che la cultura politico sociale dell’800 utilizza accanto alle nuove categorie politico sociali, categorie ben diverse, assolute. Ed è la questione Romana il campo dove questa “escatologia politica” si applica, orchestrata dalla Chiesa Romana, che introduce, al di sopra e al di là degli interessi di vario tipo che sono di contorno alla questione del potere temporale dei Papi, una sola e assorbente temperie: quella della lotta di Satana contro la Cristianità. Cosí la Rivoluzione diventa tout court la falange demoniaca, i rivoluzionari i figli dell’inferno. E non si pensi che ciò si applichi solo a una schiera: tutto ciò che è progressista è rivoluzionario. Tutto ciò che è rivoluzionario è satanico. Perché Satana è il primo, originario (nel senso che “dà origine”) rivoluzionario della Storia. Tutto ciò che è contro l’ordine è satanico: tutto ciò che attacca il sistema è della parte di Belial.
Se questa è la severa, escatologica visione della Chiesa ai tempi della Questione Romana, è anche narrata l’evoluzione, ciò che passa fra Pio IX e i suoi successori. Aggiungiamo che la rivoluzione francescana, altrettanto severa e integerrima nei principi, è ben lontana da quella visione: non ne è figlia nella forma, non può tralasciare, naturalmente, questioni di sostanza. Del resto, la grande “rivoluzione” francescana è mettere al centro Dio che si esprime nel Creato e quindi il Creato degno del Creatore.
La raccolta di saggi in oggetto è dunque foriera di importanti spunti per la lettura dei tempi odierni. Non possiamo infatti non notare la somiglianza fra i proclami della Santa Sede e del mondo cattolico della conservazione con la propaganda del massimalismo islamista. Martirio, Satana, guerra santa, sono parole chiave comuni. Ma soprattutto è l’operazione di interpretare il presente storico con categorie a-storiche il punto comune che colpisce.
Pier Giorgio Camaiani
Il diavolo e la questione romana
Saggi sulla mentalità dell’Ottocento
Edizioni il Mulino