
Grosseto – L’Europa è vicina e in questi anni ha dato un notevole contributo allo sviluppo della Toscana. Fondi europei per aiutare l’agricoltura e la ricerca, per l’economia dei territori, per la difesa dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici.
Da Grosseto il governatore Enrico Rossi ha dato il via a una strategia diretta e concreta per riavvicinare i toscani all’Europa che il fronte neo-nazionalista, o sovranista come si dice oggi, e populista ha messo nel mirino come colpevole di gran parte dei mali dell’Italia.
Il viaggio di Rossi “L’Europa in Toscana” si propone dunque di mostrare sul posto i benefici che sono arrivati alla regione dai fondi strutturali. La Toscana nel periodo 2007-2013 ha speso il 118 per cento dei fondi ricevuti, ovvero anche parte delle risorse che altri non sono stati in grado di impiegare e quindi sono state ridistribuite. Nel 2014, visto che l’Europa era in ritardo sulla programmazione, la Toscana ha addirittura anticipato le risorse dal proprio bilancio, per assicurare continuità agli interventi.
Dei 44 miliardi di euro di fondi Ue destinati all’Italia per il periodo 2014-2020, alla Toscana va tra Fesr e Fse circa un miliardo e mezzo. Va aggiunta la parte di cofinanziamento che sui singoli progetti mette lo Stato e la Regione.
Per quanto riguarda la provincia di Grosseto, per il periodo dal 2007 al 2013 la Regione ha distribuito contributi per oltre 61 milioni di euro grazie al Fondo europeo per lo sviluppo regionale. Quelle risorse hanno permesso investimenti per poco meno di 94 milioni distribuiti su 253 progetti. In tutta la Toscana i contributi del Fesr, nello stesso periodo, sono stati pari a 1 miliardo e 298 milioni di euro, per 2 miliardi e 309 milioni di investimenti.
Sempre dal 2007 al 2013 il Fondo sociale europeo, che non finanzia infrastrutture ma politiche per le persone, ha portato nel grossetano contributi per 25 milioni in 2787 diversi progetti: a 659 milioni ammontano invece i finanziamenti in tutta la regione. Con il Feasr, fondo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, se ne aggiungono altri 870 (110 in provincia di Grosseto, pari a 1777 progetti e 282 milioni di investimenti finanziati).
Cinque le aziende che Rossi ha visitato in provincia di Grosseto come esempi di come i fondi europei diventino opportunità di sviluppo o di salvaguardia dell’ambiente. C’è il drone ad esempio che ad Orbetello da poco più di un mese naviga sulla laguna e campiona l’acqua con risultati migliori e un controllo più capillare rispetto a quello che si potrebbe fare con i dati raccolti dalle centraline fisse. L’ha finanziato la Regione attraverso i fondi europei, assieme ad una chiatta per la pesca sostenibile e un progetto più ampio per lo sviluppo della laguna. Quota Fesr: 2 milioni e 285 mila euro.
C’è il caseificio sociale di Manciano, 249 soci e 9 milioni di litri di latte lavorati in un anno, che dall’Europa ha ricevuto 700 mila euro (in tre momenti diversi, dal 2010 al 2016) per ristrutturare lo stabilimento dove sono stati investiti complessivamente cinque milioni e 600 mila euro. Oltre che per la produzione del latte, sono serviti per realizzare anche porcilaie dove si allevano suini utilizzando parte dei prodotti della lavorazione.
La cantina cooperativa dei “Vignaioli del Morellino di Scansano”, venticinque dipendenti e 160 famiglie socie che imbottigliano tre milioni e mezzo di bottiglie l’anno, meno di quelle che il mercato richiede e quindi con grandi potenzialità. La cantina ha potuto contare su 752 mila euro dall’Europa e su ltri 297 mila di fondi regionali, in tutto 1 milione e 743 mila euro di contributi pubblici su un investimento di oltre 4 milioni e 936 mila euro.
Dal vino all’olio. A Braccagni l’Europa ha permesso l’ammodernamento dell’oleificio Ol.ma: via il vecchio tetto in cemento amianto, adesso lo stabilimento produce anche energia grazie ai pannelli fotovoltaici. L’intervento è costato complessivamente 3 milioni e 791 mila euro: i fondi europei hanno coperto 576 mila euro, la Regione altri 228.
Certema invece lavora sul trasferimento tecnologico, per migliorare la competitività e capacità di innovazione delle Pmi che già ci sono e favorire la nascita di nuove. Un laboratorio tecnologico multidisciplinare creato nel 2016 da sei imprese con il supporto dell’Università di Pisa e il contributo della Regione Toscana e della Provincia di Grosseto: 1500 metri quadri dedicati ai macchinari, altri 500 per gli uffici, spazi in cui si susseguono cinque diversi laboratori, dalle analisi ambientali alla microscopia elettronica, dai thermal test alla meccanica applicata e quella avanzata.
Ma la lista dei progetti finanziati nel grossetano dall’Europa è lunga e potrebbe ulteriormente continuare: ci sono contributi per rendere più efficiente, da un punto di vista dei consumi, l’Opus Automazione di Follonica, altri soldi per la realizzazione di un impianto di cogenerazione per la produzione simultanea di energia termica ed elettrica all’Hotel Granduca di Grosseto O il progetto (Vivimed) per sviluppo un modello di turismo innovativo e sostenibile nell’entroterra mediterraneo ed un altro (Treno) che riguarda appunto il trasporto ferroviario ma a servizio del cicloturismo, con l’obiettivo di favorire l’incremento delle presenze nei periodi di bassa stagione. In particolare i finanziamenti sul progetto Treno hanno riguardato la riqualificazione di alcuni spazi pubblici a Monte Antico, sulla linea Siena-Grosseto, creando un infopoint.
“Senza Europa diventeremmo una Toscanina e l’Italia un’Italietta“, commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi. “Senza Europa probabilmente saremmo andati in Slovenia” racconta un imprenditore che sta per lanciare una nuova attività legata alla lavorazione delle alghe. Senza Europa, hanno ripetuto stamani durante le varie tappe grossetane del viaggio di Rossi, non ci sarebbe stato il caseificio sociale di Manciano o le eleganti e innovative cantine, con tanto di spazio espositivo, dei Vignaioli del Morellino di Scansano.
I fondi europei che arrivano in Toscana sono l’equivalente dello 0,2 per cento del Pil regionale. Ma grazie gli imprenditori, numerosi, che ne hanno colto l’opportunità e grazie anche al cofinanziamento di Stato e Regione sono un volano importante di sviluppo.