
Firenze – Davvero importante e significativo l’evento che si è tenuto oggi a Firenze presso il Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università .
Il Presidente della Corte costituzionale Giorgio Lattanzi è stato invitato a svolgere un incontro- colloquio con i docenti e gli studenti (che sono accorsi numerosi), voluto dal rettore Luigi Dei ed organizzato dai professori di diritto penale Francesco Palazzo e Roberto Bartoli nell’anno che “festeggia”, se così si può dire, il settantesimo compleanno della nostra Costituzione.
Presenti all’incontro, con il compito di introdurre l’argomento e di presentare agli studenti il Presidente della Corte, lo stesso Rettore e il presidente emerito Paolo Grossi; una delle personalità più prestigiose ed autorevoli del Dipartimento fiorentino.
Una figura, quella del Presidente della Corte che è emersa dalle parole di Paolo Grossi, di magistrato “complesso e completo”, che ha accompagnato alla straordinaria attività di giudice del maggior organo giurisdizionale, quella di studioso e di docente attento ed impegnato. Molta l’attesa dell’uditorio che ha seguito, in attento silenzio, prima l’intervento del presidente Lattanzi e poi lo scambio di domande e risposte fra lui e i docenti e gli studenti presenti.
Il tema era naturalmente la nostra Costituzione e la sua dimostrata capacità di resistenza in tempi che ne hanno più volte messo alla prova la vitalità.
Da tutto l’intervento è così emerso naturale un convinto e nient’affatto retorico elogio della nostra Carta fondamentale che – come ha voluto sottolineare il Presidente – ben lontana da rappresentare un documento frutto di ideologie passate, dimostra ancora oggi, anche attraverso l’opera interpretativa e maieutica della Corte costituzionale, la sua indiscussa attualità.
Una Costituzione, dunque, ancora vitale in quanto in grado di adeguarsi ai sempre più calzanti mutamenti provenienti dalla realtà interna ed internazionale e, come tale, difesa e sostenuta da un corpo elettorale che – ha sempre sottolineato Lattanzi – si è fatto espressione di quello che egli ha definito un profondo senso di patriottismo costituzionale.
Un elogio non retorico della nostra Carta costituzionale. Non retorico perché testimoniato– ed è questo forse l’elemento più significativo che è emerso dall’incontro odierno – dal “viaggio” che la Corte ha voluto intraprendere quest’anno nelle scuole e nelle carceri, per trasmettere alle parti meno protette della società l’attualità – appunto – dei valori e dei principi che la improntano . Un dialogo – come ha ancora ricordato Lattanzi – che ha provocato una inaspettata empatia fra i giudici e quel particolare pubblico di studenti e detenuti.
Una Costituzione, dunque, ha commentato il Prof. Bartoli, fatta per unire e non per dividere. Ed è questo l’auspicio che, in questi non facili momenti politici ed istituzionali, ci sentiamo di condividere.
Foto: Giorgio Lattanzi