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L’edilizia sociale nel post pandemia: i 10 migliori progetti Cultura, Società

Firenze – La pandemia ci ha cambiato profondamente, ha interrotto il corso del nostro futuro già scontato e forse programmato, ma è stata anche una pausa obbligata che ha permesso riflessioni a 360 gradi su uno stile di vita non più sostenibile.

La Regione Toscana si è resa promotrice di un concorso di idee che ha visto la partecipazione di numerosi professionisti e studi di architettura e di ingegneria con l’obiettivo di ripensare la qualità dell’abitare negli alloggi sociali dopo l’esperienza del covid-19, presentando dei progetti raccolti in una mostra nella Sala delle Colonne della sede di Fondazione CR Firenze, in via Bufalini 6 a Firenze, dal 25 novembre fino al 19 dicembre 2021.

Fra gli elaborati presentati, tre sono stati giudicati vincitori: Iter, Res Architetture e Rossi Prodi Associati.

La mostra dal titolo “La Qualità Abitativa nel post pandemia” è stata preceduta da una conferenza con Gabriele Gori, Direttore Generale di Fondazione CR Firenze, Barbara Da Rin di Nomisma, Giulia Maraviglia Presidente della Cooperativa Sociolab, Aldo Ianniello, Direttore Urbanistica della Regione Toscana, Paolo Boleso Head of Residential and Social Infrastructure di InvestiRE SGR e Stefano Tossani Presidente di Abitare Toscana, con la presentazione delle proposte degli studi di architettura.

Tante le riflessioni e gli stimoli che lo stato di emergenza pandemico, con le sue chiusure, ha fatto emergere. Gran parte degli alloggi domestici, le strutture sociali, i servizi, le zone verdi, i parchi gioco e gli spazi collaborativi hanno mostrato diverse criticità. Non solo per le carenze progettuali ma anche le varie normative che regolano la pianificazione urbanistica dell’edilizia sociale si sono rivelate inadeguate per dei comportamenti vitali molto cambiati.

Ogni progetto ha approfondito, in modo diverso, tematiche fondamentali come accessibilità e flessibilità degli spazi, modalità di erogazione dei servizi, valorizzazione delle relazioni fra le persone che vivono un determinato luogo e la connessione con il centro urbano. Non sono solo le singole abitazioni e gli edifici a subire modifiche ma le stesse zone comprendenti aree condominiali, spazi verdi e servizi. La qualità dell’abitare e la necessità di creare rapporti sociali fra nuclei familiari vicini diventano necessità primarie ed essenziali.

Durante i lock down succedutisi in questi due anni – sostiene Stefano Tossani, Presidente di Abitare Toscana – si sono costituite tre comunità abitative nei social housing di Firenze, Sesto Fiorentino e Scandicci… L’Associazione Pieve degli Orti, il Comitato Stephen Biko e il Comitato Osteria 2021 hanno preso possesso degli spazi comuni presenti nei complessi abitativi per svolgere attività collaborative. Il Concorso…  testimonia l’avvenuta presa di coscienza di queste dinamiche sociali in atto e ha prodotto interessanti proposte ed idee da sviluppare in nuovi investimenti e progetti”.

Tra i 10 progetti esposti lo studio Rossi Prodi Associati ha proposto zone di ingresso che fungano da filtro per l’abbigliamento a rischio di deposito virus, armadietti per le consegne dell’e-commerce o cibo e bevande a domicilio, spazi condominiali per smart working, spazi condivisi per barbecue, mini-piscine, aree cani. Lo studio Res Architetture ha presentato invece il caso specifico di rigenerazione urbana dell’ex ospedale cittadino di San Giovanni Val d’Arno, caratterizzato da una separazione tra viabilità e nuovo insediamento. Iter ha infine presentato il progetto IN + con unità abitative flessibili, un cortile, dove spazi e servizi possono rispondere a famiglie e persone, e l’affiancamento di una piattaforma digitale.

Serena Spinelli, l’assessora regionale alle politiche abitative afferma: “Stiamo lavorando molto per orientare decisamente i nostri interventi e le nostre politiche abitative nella direzione di spazi e luoghi dell’abitare che siano incubatori di relazioni sociali, di inclusività e di coesione per le comunità che li abitano, in sinergia con il terzo settore e l’economia solidale. Progetti che, grazie alle prossime fasi previste saranno portati a progettazione definitiva e alla loro realizzazione nell’ambito dell’edilizia sociale”.

L’iniziativa è stata promossa dalla Regione Toscana attraverso il Fondo Housing Toscano, gestito da InvestiRE Sgr, Gruppo Banca Finnat, e partecipato tra gli altri dal Fondo Investimenti per l’Abitare gestito da CDP Immobiliare SGR e da Fondazione CR Firenze, in attuazione di un protocollo di intesa mirato proprio alla realizzazione di interventi edilizi di tipo sperimentale

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