
Firenze – Parliamo spesso dello slang giovanile e di vari neologismi che vengono man mano recepiti nei vocabolari, ma ci sono anche espressioni dialettali che stanno divenendo gergali perché sono usati ormai solo da persone anziane e in determinate aree geografiche. E che rischiano di essere completamente dimenticati.
Alcuni modi di dire sono scomparsi già da mezzo secolo dalle città hanno resistito un po’ di più nei piccoli centri e nelle campagne ma sono ormai in via di estinzione. Tuttavia, poiché fanno parte della nostra storia e identificano quale era il nostro modo di essere. Poiché oggi rischiano di risultare incomprensibili mi è sembrato opportuno stilare un elenco di termini mutuati soprattutto dall’area pisano lucchese con incursioni in quella livornese non per particolare scelta ma perché li conosco meglio essendoci vissuto fino agli anni ’70. Ne riporto qui una parte.
Abbriccico – Cosa strana che non si sa come fa a stare in piedi. A Pistoia vale per cosa di poco valore
Acquetta – Nel vocabolario italiano trovo questo termine come o come pioggerella o per definire liquidi mescolati con acqua. Invece nel pisano stava per candeggina.
Aghetto – Nell’area pisano lucchese stava per uncinetto nei vocabolari trovo stringa; cordoncino e anche uncinetto
Appietto – A caso, a casaccio dal toscano medievale
Appigionato – Nella locuzione cervello appigionato ovvero dato in affitto quindi sta per scervellato
A usso – Come, con la funzione di.., ma l’accezione più interessante l’ho trovata a Buti. Serviva per chiedere una spiegazione. Ad.es. se annuncio “ faccio una vacanza ecologica” mi possono chiedere “A uso ?” per sapere se la voglio fare in bicicletta o se voglio andare in posti non turistici ecc
Aveggio -Pentola rotonda e bassa con due manici. Ne La Voce del Serchio del 4/6/2014 trovo che deriva da Laveggio con il fenomeno linguistico della “deglutinazione” per cui la lettera L è sentita come articolo e quindi eliminata dalla parola(Paolini M).
Ber mi te – Appellativo che denota scherno bonario o commiserazione ma può essere anche avversativo se diciamo “vuoi 500 euro per quell’abbriccico ?..Ber mi te! “
Camiciata – Sudata dopo una corsa o un lavoro duro
Chiòtto – Nei dialetti della Toscana occidentale è usato anche nella dizione chiotto chiotto. Ha una valenza positiva e significa che se ne sta ben rimpannucciato o al calduccio sotto le coperte. Invece nel Vocab. Treccani trovo Quieto, fermo e silenzioso, per soggezione, per paura, o ad arte per qualche proposito nascosto… il gatto attendeva ch. ch. che il topo uscisse dal buco. Quindi non ha la stessa valenza positiva
Ciottolini – Piccoli giocattoli per bambini
Com’ esse – E’ usato come per esempio ma ha una accezione più ampia e può servire per iniziare una conversazione. Com’esse, che fai stasera?
Compagno – Nel pisano stava per eguale Es. il mio telefono è compagno al tuo
Comparita – Bella figura quella torta ha fatto una bella comparita
Decco deccoti deccolo – Arcaismo che aggiungeva una dall’italiano
Diacere, a diacere – Sdraiato si usava in tutta la Toscana
Di nulla – Non diminuisce ma accresce es. è tirchio di nulla oppure anche ironico come falso accrescitivo ovvero sei un ganzo di nulla
Diriessù dirieggiù – Si dice di una località più in alto o più in basso
Effetto – Fare effetto è ovunque sinonimo di funzionare. Del tipo l’analgesico mi ha fatto effetto ecc. A Buti si arricchisce di un ulteriore significato in quanto può essere sinonimo di ripugnanza . quella ferita mi fa effetto come dire mi fa senso
Esse’ di papea – Debole
Franchi – Al tempo dei miei nonni dicevano “costa 50 franchi “ per intendere cinquanta lire…probabilmente un lontano ricordo di la Toscana fece parte dell’Impero napoleonico
Futere – Bambino vivace che si si ritrova anche nel vernacolo lucchese e talvolta anche in quello pisano-livornese Es. Che futere quer bimbo, sempre a fa’ i miracoli !!
Grondone – A testa bassa grondon grondone sta per sconsolato, abbacchiato
Lernia – Persona fastidiosa lamentosa ma alcuni vocabolari lo riportano come toscanismo come persona di gusti alimentari difficili:
Miglieccio – Simile a un castagnccio ma con farina di grano anzIché si castangne . In area pisano .lucchese, invece, è sinonimo di castagnaccio
Nimo – Dal latino Nemo, nessuno
Pomba – Nel gioco del nascondino o meglio del rimpiattino (variante del nascondino) contraddistingue(va) il luogo dove si corre perché lì non si può essere presi. Pomba o bomba, appunto da cui la frase torniamo a bomba…a Buti invece si dice piomba e se uno viene raggiunto si dice piombato. Mentre nel resto d’Italia è si usa il termine “tana.”…(libera tutti)
Roccia – Nel pisano stava per immondizia
Sborniare – Usato soprattutto come riflessivo sborniarsi [prendere la sbornia] Nel butese c’è un significato in più Sborniare vuol dire guardare senza esser visti… Es.…ha deviato per non incontrarmi ma io l’ho sborniato
Sorte che… Stava per “ci mancherebbe altro che , speriamo che non”. Oggi locuzione disusata. Es. sorte che con questa pioggia non allaghino i campi
Spaccato – Anche questo un aggettivo che rafforza. Geloso spaccato come dice bene Massimo Pratali nel vocabolario butese
Spera – Specchio ma non è un sinonimo perché è uno specchio piccolo e portatile
Spicinìo– Macello soprattutto in senso figurato. Toscanismo derivante dal verbo spicinare che significa sbriciolare anche con senso estensivo di massacro. Il Vocabolario Treccani riporta questo esempio: ma anche consumo esagerato, sperpero: A Buti prevale proprio questa un’accezione più ampia e figurata e anche più ironica. Esempio: in termini sportivi: “se entra in campo lui fa uno spicinìo “ Oppure “questa gita mi è costata uno spicinìo di soldi.
Spregio – “A spregio” viene tradotto con “per disprezzo” o con “sfregio” . Ma in area pisana trovo anche un significato leggermente attenuato ovvero “per dispetto, apposta” che non significa necessariamente disprezzo nei confronti della persona. Es. “anche oggi sei in ritardo allora lo fai a spregio” oppure “hai sbagliato di nuovo … ma allora lo fai a spregio”. La differenza con l’accezione corrente è solo una sfumatura ma anche questa è ricchezza linguistica
Svagellare – Essere fuori di testa. E’ anche nel dizionario livornese di Marco Catarsi
Sversato – Senza garbo fam. tosc., goffo e sproporzionato: un vestito sversato. Di persona, priva di attitudine a far qualcosa o, più genericamente, sgarbata, sgraziata
Tarabaralla – Press’a poco
Troccolo – In Toscana pezzo di legno spesso scarto di lavorazione che viene usato come legna da ardere, Una curiosità : in Puglia è un tipo di pasta e per estensione è una specie di matterello scanalato che serve a preparare queste paste.